Palermo, Il restauro di Palazzo "Steri", Soprintendenza ai monumenti della Sicilia occidentale, 1967-1973
Autore: Soprintendenza ai monumenti della Sicilia occidentale
Nel
1967 Palazzo "Steri" versa in pessime
condizioni, a causa di ritardi
burocratici che ne avevano ostacolato
il restauro. L'allora Soprintendenza
ai monumenti della Sicilia
occidentale decide di intervenire
direttamente, rendendosi protagonista
di una vicenda progettuale e
attuativa che si protrarrà fino al
1972. Alla fine del 1968 il progetto
della Soprintendenza viene vagliato
dal Consiglio superiore
dell'antichità e belle arti, il quale
ne subordinerà l'approvazione a tre
precise condizioni: che non venga
smontato il soffitto ligneo dipinto
ma che sia restaurato in
situ; che non si apportino
modifiche al paramento murario
esterno; che non si aprano nuove
finestre nella zona basamentale.
L'attenzione mostrata verso le più
recenti acquisizioni sul restauro
architettonico, da parte degli organi
centrali di controllo dello Stato, è
garantita da personalità come
Guglielmo De Angelis D'Ossat, esperto
di conservazione dell'architettura
antica e medievale, Umberto
Rizzitano, insigne studioso della
civiltà islamica in Sicilia, e Cesare
Brandi, autorevole figura nel campo
del restauro, tutti facenti parte
della Commissione ministeriale per lo
studio dei monumenti arabo-normanni.
I lavori, avviati nel 1970, seguono
un programma che, se per i problemi
strutturali si avvale delle più
avanzate tecniche costruttive, per
quanto attiene agli aspetti formali
adotta metodologie d'intervento
(rifacimento in stile di modanature,
bifore, trifore, portali, ecc.) ormai
ampiamente superate.
Nel 1971, a seguito di una visita in
cantiere, alcuni professori
universitari denunciano, oltre ai
discutibili rifacimenti delle tarsie
mancanti delle finestre, l'incipiente
demolizione di una scala
cinquecentesca. Viene nominata una
Commissione rettorale, composta da
professori dell'ateneo, la quale
condividerà le riserve avanzate dalla
Commissione ministeriale sul restauro
operato dalla Soprintendenza.
Esprimerà qualche perplessità,
invece, circa l'esigenza di demolire
le segrete del Sant'Uffizio, di cui
lo "Steri" era stato sede, per
ripristinarne l'originaria
spazialità, sostenendo, di contro,
l'opportunità di conservarle. Tale
querelle bloccherà, nel
1972, i lavori, interrompendo il
restauro.
Archivio del
progetto
Archivio della Soprintendenza ai
beni culturali e ambientali di
Palermo, sezione monumenti:
materiale non inventariato.
Archivio dell'Università di Palermo,
divisione tecnico patrimoniale,
settore appalti opere e lavori
sede: contiene 7 contratti
d'appalto relativi ai lavori nel
palazzo tra il 1970 e il 1972,
trascritti nei Repertori degli atti e
dei contratti (nn. 829 – 831 – 832 –
897 – 993 – 998 – 999).
Bibliografia
Lo
Steri di Palermo nel secondo
Novecento. Dagli studi di Giuseppe
Spatrisano al progetto di Roberto
Calandra con la consulenza di Carlo
Scarpa, a cura di A. I.
Lima, Palermo, 2006.