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Palermo, Il restauro di Palazzo "Steri", Soprintendenza ai monumenti della Sicilia occidentale, 1967-1973

 
 Restauro del Palazzo Chiaramonte o "Steri" di Palermo, 1969.

Restauro del Palazzo Chiaramonte o "Steri" di Palermo, 1969.

 
 

Autore: Soprintendenza ai monumenti della Sicilia occidentale

Nel 1967 Palazzo "Steri" versa in pessime condizioni, a causa di ritardi burocratici che ne avevano ostacolato il restauro. L'allora Soprintendenza ai monumenti della Sicilia occidentale decide di intervenire direttamente, rendendosi protagonista di una vicenda progettuale e attuativa che si protrarrà fino al 1972. Alla fine del 1968 il progetto della Soprintendenza viene vagliato dal Consiglio superiore dell'antichità e belle arti, il quale ne subordinerà l'approvazione a tre precise condizioni: che non venga smontato il soffitto ligneo dipinto ma che sia restaurato in situ; che non si apportino modifiche al paramento murario esterno; che non si aprano nuove finestre nella zona basamentale. L'attenzione mostrata verso le più recenti acquisizioni sul restauro architettonico, da parte degli organi centrali di controllo dello Stato, è garantita da personalità come Guglielmo De Angelis D'Ossat, esperto di conservazione dell'architettura antica e medievale, Umberto Rizzitano, insigne studioso della civiltà islamica in Sicilia, e Cesare Brandi, autorevole figura nel campo del restauro, tutti facenti parte della Commissione ministeriale per lo studio dei monumenti arabo-normanni. I lavori, avviati nel 1970, seguono un programma che, se per i problemi strutturali si avvale delle più avanzate tecniche costruttive, per quanto attiene agli aspetti formali adotta metodologie d'intervento (rifacimento in stile di modanature, bifore, trifore, portali, ecc.) ormai ampiamente superate.
Nel 1971, a seguito di una visita in cantiere, alcuni professori universitari denunciano, oltre ai discutibili rifacimenti delle tarsie mancanti delle finestre, l'incipiente demolizione di una scala cinquecentesca. Viene nominata una Commissione rettorale, composta da professori dell'ateneo, la quale condividerà le riserve avanzate dalla Commissione ministeriale sul restauro operato dalla Soprintendenza. Esprimerà qualche perplessità, invece, circa l'esigenza di demolire le segrete del Sant'Uffizio, di cui lo "Steri" era stato sede, per ripristinarne l'originaria spazialità, sostenendo, di contro, l'opportunità di conservarle. Tale querelle bloccherà, nel 1972, i lavori, interrompendo il restauro.

 

Archivio del progetto
Archivio della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Palermo, sezione monumenti: materiale non inventariato.
Archivio dell'Università di Palermo, divisione tecnico patrimoniale, settore appalti opere e lavori sede:
contiene 7 contratti d'appalto relativi ai lavori nel palazzo tra il 1970 e il 1972, trascritti nei Repertori degli atti e dei contratti (nn. 829 – 831 – 832 – 897 – 993 – 998 – 999).

Bibliografia
Lo Steri di Palermo nel secondo Novecento. Dagli studi di Giuseppe Spatrisano al progetto di Roberto Calandra con la consulenza di Carlo Scarpa, a cura di A. I. Lima, Palermo, 2006.

 
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