DELLA MEA, Giacomo
Chiusaforte (Udine), 4 ottobre 1907 - Udine, 1968
Primogenito di Giovanni e Lucia
Marcon, Iginio Giacomo Della Mea
nacque a Chisaforte, in Val
Raccolana, il 4 ottobre 1907. Durante
la giovinezza alternò al lavoro
diurno l'insegnamento serale presso
l'Istituto professionale "Giovanni da
Udine" a Udine. Si dedicò inoltre
alla sua vera passione, la pittura,
riuscendo a riprenderne lo studio e
conseguendo la maturità artistica a
Venezia nel 1933. La sua arte verrà
apprezzata da Arturo Manzano e le sue
mostre gratificate sempre da un buon
riscontro di critica. Nel 1935
frequentò il corso Allievi ufficiali
di complemento e nel 1939 si iscrisse
all'Istituto universitario di
architettura di Venezia (IUAV). Allo
scoppio della seconda guerra
mondiale, nel 1940, venne assegnato
al battaglione degli Alpini;
partecipò alla campagna
greco-albanese e alla campagna russa,
unendosi successivamente ai
partigiani della "Brigata
Osoppo".
Terminato il conflitto bellico, nel
1946 si laureò e intraprese per un
ventennio la carriera di architetto.
Si iscrisse all'albo professionale
dell'Ordine degli architetti ed aprì
il suo primo studio in via Gorghi a
Udine; seguirono poi quelli di piazza
XX settembre nel 1950 e di via
Ciconi, 14 nel 1954.
L'arte di Della Mea, fortemente
segnata dall'esperienza di vita,
trovò felice espressione
nell'architettura sacra: in essa
seppe riversare, con soluzioni
originali, una riflessione personale
indipendente dai cambiamenti
post-conciliari.
Delle diciassette chiese realizzate,
ricordiamo in particolare quella
dell'ospedale di Santa Maria della
Misericordia (1957-'59), abbellita
dalle opere dello scultore Max
Piccini e del pittore Fred Pittino, e
il Tempio sacrario di Cargnacco
(1949-'55), unico sacrario in Italia
dedicato ai caduti e ai dispersi
nella campagna russa, dei quali
moltissimi alpini.
Sempre su committenza ecclesiastica
progettò scuole e collegi quali
l'istituto di don Emilio de Roja al
villaggio di San Domenico e il
complesso del collegio arcivescovile
"Bertoni" (1968); altari e arredi
sacri, come quelli per Chiusaforte
(1959), Paularo (1963), cappelle come
a Sella Nevea (1949). Non vanno
sottaciuti i progetti per la casa
dello studente in viale Ungheria;
opere stradali come la variante dei
Rivoli (1951), opere pubbliche come
la caserma dei carabinieri di viale
Venezia (1961) o la scuola media
"Ellero" a Udine (1962); alberghi
come il "Nevada" a Tarvisio (1965);
condomini come in viale Europa Unita
di Udine (1960-'61); l'edificio INA a
Udine (1950-'54); il monumento ai
caduti a Tarvisio (1955). Tra il 1947
e il 1968, anno della sua morte, la
sua attività fu molto intensa.
Bibliografia
A. Manzano,
Cinquant'anni in Carnia di
pittura e scultura, in
«Messaggero Veneto», 6
lug.1953.
G. Fornasir, Ricordo
di Giacomo Della Mea architetto
(1907-1968), in «Atti
dell'Accademia di Scienze Lettere e
Arti di Udine», VII, 4 (1976-1978),
pp. 97-122.
G. Bucco, Il
tempio di Cargnacco, Udine,
s.e., 2007.
La
chiesa di Santa Maria della
Misericordia nell'Ospedale Civile di
Udine. Itinerario storico, artistico
e spirituale tra progetti, graffiti,
sculture, mosaici e vetrate,
Udine, Cappellania Ospedaliera Santa
Maria della Misericordia, 2003.
Giacomo
Della Mea : architettura sacra
1948-1968, a cura G. Della
Longa-B. Fiorini, Pasian di Prato :
Lithostampa, 2012.
-
1
- 2