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MARCONI, Plinio

 
 Plinio Marconi in una foto degli anni Cinquanta (Archivio Famiglia Marconi).

Plinio Marconi in una foto degli anni Cinquanta (Archivio Famiglia Marconi).

 
 

Verona, 1893 - Roma, 1973

Plinio Marconi nasce a Verona il 13 ottobre 1893. Dal 1910 frequenta i corsi di Ingegneria civile e Architettura al Politecnico di Torino, e conclude gli studi a Roma, dove si trasferisce dopo aver partecipato al primo conflitto mondiale, nei corpo di Artiglieria. Si laurea in Ingegneria edile nel 1919 col professor Gustavo Giovannoni, conseguendo il titolo di ingegnere-architetto per dichiarazione ministeriale e si iscrive all'Albo professionale a quel tempo congiunto per le due categorie, adottando frequentemente il solo titolo di architetto per firmare molti progetti.
Inizia la sua attività professionale come dipendente dell'Istituto per le Case Popolari di Roma, collaborando al grandi progetti per la Borgata giardino della Garbatella e per il quartiere Portuense (redattori Giovannoni e Marcello Piacentini). L'impegno con l'Istituto, che si conclude nel 1932, è da subito affiancato dall'attività, che interessa l'area prevalentemente romana, di progettazione di ville, interni e arredamenti. Contemporaneamente prende il via il rapporto con l'Università, con l'incarico di assistente al corso di Elementi delle fabbriche presso la Scuola di applicazione per ingegneri, che gli viene affidato nel 1920 da Giovannoni e prosegue fino al 1924; tra il 1933 e il 1938 è assistente straordinario incaricato nel corso di Applicazione urbanistiche, tenuto da Piacentini nell'ambito della Scuola di perfezionamento in urbanistica, costituita col fine di formare i funzionari pubblici destinati alla applicazione dei piani urbanistici. Dal 1938 Marconi è professore incaricato di Urbanistica presso la Facoltà di Architettura di Roma e dal 1950 ai 1968, anno dei congedo dall'insegnamento, professore ordinario. L'importanza che Marconi attribuisce all'impegno didattico, in particolare della materia urbanistica, è confermato dalla lunga direzione (1952-1963) dell'Istituto di Urbanistica della Facoltà di Architettura di Roma, che comporta anche la direzione dei "Quaderni" pubblicati dall'Istituto; dal 1963, e fino al congedo, è preside della Facoltà.
L'impegno progettuale in ambito  urbanistico di Marconi inizia a partire dagli anni Trenta: fino ad allora infatti, e ancora per il decennio successivo, è autore di progetti di architettura (abitazioni, interni, arredi); sin dagli anni Venti fa parte dell'Associazione artistica fra i cultori di architettura che pubblica la rivista "Architettura e Arti Decorative», diretta dal 1921 al 1927 da Giovannoni e Piacentiní; dal 1927 Marconi ne diventa redattore capo, in coincidenza col passaggio da bollettino dell'Associazione a organo del sindacato nazionale architetti, ruolo che lo impegna anche nell'attività sindacale (la rivista pubblica infatti un supplemento sindacale). Fino al 1943 (anno di cessazione delle pubblicazioni) l'impegno di Marconi per la rivista lo porta a occuparsi di temi di architettura con la stessa attenzione che pone all'urbanistica. Dal 1932, con la partecipazione al Concorso per il piano regolatore di Verona, inizia la lunga serie dei piani e studi urbanistici per molte città italiane, attività che si intensifica dal dopoguerra, con la spinta della ricostruzione.
Marconi è redattore, a volte in collaborazione, dei piani regolatori di città importanti in zone diverse dei territorio italiano (Verona, Bologna, Catanzaro, Salerno, Trento e altre), ai quali affianca spesso i progetti per i quartieri di edilizia popolare. In questo modo intesse fitti rapporti con le amministrazioni locali da un lato e con le istituzioni centrali dall'altro: accanto al lavoro di progettazione Marconi è consulente per commissioni di studio e programmazione urbanistica, per ministeri ed enti territoriali consolidando man mano un ruolo pubblico che lo vede protagonista del dibattito urbanistico nazionale. Importante in questo senso è anche l'impegno per l'Istituto nazionale di urbanistica, nel quale ricopre spesso cariche negli organi direttivi, oltre a partecipare attivamente alle sue varie iniziative; come membro dell'Inu collabora con il Ministero dei lavori pubblici e il Centro nazionale ricerche - Cnr in diverse commissioni (per la redazione dei regolamento della legge urbanistica nel 1942; per il programma di ricostruzione nel 1945; per la redazione di manuali e volumi di urbanistica). Con il congedo dall'Università nel 1968 lascia anche l'attività professionale.
Dal matrimonio con la pittrice bulgara Dimka Kovačeva, conosciuta durante la prima guerra mondiale, sono nati tre figli, uno dei quali, Paolo, ha seguito le orme paterne nel campo dell'architettura. Muore il 23 giugno 1974, a Roma.

 

Bibliografia
P. Intini, P. Intini, A. Quartulli, Plinio e Paolo Marconi architetti per l'Ente Riforma in Puglia, Basilicata e Molise La chiesa dell'Assunta di Lamadacqua a Noci: un restauro del moderno, Bari, Giacovelli 2021.
P. Di Biagi, P. Gabellini, L. Scudieri, Plinio Marconi, in  «Urbanisti italiani», Bari, Laterza, 1992.

 
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