LAFUENTE, Julio Garcia
Madrid, 1921 - Roma, 2013
Julio
Garcia Lafuente nacque a Madrid il 15
agosto 1921 ed è morto a Roma l'11
giugno 2013. Emigrato con la famiglia
in Francia, sin da piccolo è
influenzato dagli architetti e dagli
artisti che frequentano il
laboratorio del padre, apprezzato
falegname, a tal punto da scegliere,
poi, gli studi di architettura.
Infatti, nel 1939 si iscrisse
all'École nationale superieure de
beaux arts di Parigi. Dopo
l'occupazione della Francia e,
precisamente, nel 1941 Lafuente tornò
in Spagna. Finita a guerra, ritornò
in Francia per completare gli studi,
alla fine dei quali, cominciò a fare
progetti, a partecipare concorsi e ad
allestire scenografie
cinematografiche. Attratto dagli
Stati Uniti d’America per il fermento
creativo che nel dopoguerra si veniva
espandendo nel paese, Lafuente
decise, comunque, di venire prima in
Italia. Arrivato a Roma, rimase così
affascinato dal clima culturale che
si respirava da abbandonare il “
progetto” americano. Negli anni
Cinquanta l’architetto iniziò a
collaborare con lo studio
Monaco-Luccichenti; in quegli stessi
anni, Lafuente collaborò anche con
diversi artisti e, in particolare,
con Andrea e Pietro Cascella, con i
quali, tra l’altro, condivise il
primo premio del concorso
internazionale per il Monumento
commemorativo delle vittime di
Auschwitz. Agli inizi degli anni
Sessanta, dopo la fine della
collaborazione con lo studio
Monaco-Luccichenti, Lafuente
collaborò proficuamente con
l'ingegnere Calogero Benedetti e,
poi, con Gaetano Rebecchini; con
quest’ultimo realizzò numerose opere
per vari committenti, privati ed
ordini religiosi, tra i quali,
soprattutto, il Santuario di
Collevalenza. Dalla metà degli anni
Settanta Lafuente collaborò con la
società italo-francese Sauti, che
realizzava strade nei deserti
dell'Arabia Saudita. In particolare
si occupò della "beautification"
della città di Gedda e la
realizzazione di landmarks, ovvero di
quei monumenti che, nascendo prima
dell'edilizia urbana, rappresentano
dei punti di riferimento nei nuovi
quartieri. Lafuente, oltre alle
collaborazioni con vari studi, eseguì
importanti opere anche in piena
autonomia e, in particolare, si
occupò della realizzazione di alcune
ville a Tivoli, ad Amalfi, in
Toscana, in Grecia e in Spagna.
Bibliografia
Quaroni L., Piňon H., Architetture
di Julio Lafuente, Officina, Roma
1982.
Julio
Lafuente. Opere 1952-1992, a cura
di Muratore G. e Tosi Pamphili C.,
Officina, Roma 1992.
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