DONGHI, Daniele
Milano, 1861 - Padova, 1938
Ingegnere praticante nell'ufficio
tecnico del comune di Torino nel
1883, Daniele Donghi inizia la
professione sotto l'egemonia
culturale di Camillo
Boito, in anni cruciali per
lo sviluppo del Paese.
L'incarico più significativo di
questo periodo giunge con il concorso
per il teatro di Varallo Sesia
(1896), dove utilizza per la prima
volta il calcestruzzo armato.
L'efficacia della sperimentazione è
confermata dai successivi progetti di
teatri tra i quali il sociale
di Rovigo, distrutto da un
incendio nel 1902.
Direttore dal 1900 della filiale
milanese della Società G. A.
Porcheddu per costruzioni in
calcestruzzo armato, Daniele
Donghi dimostra la versatilità del
nuovo materiale realizzando numerosi
edifici tra i quali: l'asilo notturno
"Umberto I" in via Ormea a Torino
(1896-1898), il magazzino Ansaldi
(1903) in corso Principe Umberto a
Milano, casa Marangoni (1904) in via
Nizza a Torino, la scuola
elementare "Giuseppe Mazzini" a
Bassano del Grappa (1904-1908) o
ancora il villino
"Donghi" al Lido di Venezia
(1905-1906).
Nel 1904 è nominato ingegnere capo
dell'Ufficio tecnico del comune di
Venezia, dov'è ricordato soprattutto
per il contributo dato nella
ricostruzione del campanile di San
Marco, crollato il 14 luglio del
1902. Inoltre si interessa della
sistemazione del quartiere di
Sant'Elena e dei problemi della
comunicazione con la terraferma della
Giudecca e del Lido.
Fin dagli esordi della sua
professione, Daniele Donghi ha sempre
alternato il ruolo di funzionario
pubblico a quello di intellettuale,
pubblicista e docente.
Fondatore e direttore di due
periodici, «Memorie di un architetto»
(1890-1895) e «L'Architettura
pratica» (1899-1906). Donghi è autore
del Manuale dell'architetto,
una fondamentale opera editoriale
apparsa in 10 volumi
(1905-1935).
Nel 1907 ottiene la libera docenza in
Architettura tecnica al Politecnico
di Milano e nel 1910 diventa
ordinario della stessa materia
all'università di Padova, città dove
vivrà fino al 1938.
M Velatta, Daniele Donghi ed il suo contributo alla tecnica architettonica italiana, Trieste, Stabilimento tipografico nazionale, 1940 (estratto da «Tecnica italiana», maggio 1940, 5).
Daniele Donghi: i molti aspetti di un ingegnere totale, a cura di G. Mazzi e G. Zucconi, Venezia, Marsilio, 2006.
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