CALANDRA, Roberto
Messina, 3 novembre 1915 - Palermo, 23 maggio 2015
Figlio
di Enrico, architetto, storico
dell'architettura e docente di grande
spessore, Roberto si laurea in
Architettura nel 1937 presso la
Scuola superiore di Architettura di
Roma. Nel 1939 consegue il Master of
Science in Architecture presso la
Columbia University di New York e
progetta il padiglione italiano per
l'Expo mondiale del 1939 della città
statunitense, dedicandosi allo studio
delle opere di Frank Lloyd Wright,
Richard Neutra e Rudolf Schindler,
alcune delle quali avrà anche modo di
visitare. Dal 1940 è impegnato in
guerra e, dal 1943 al 1945, è
internato dai tedeschi nei campi di
concentramento in Polonia e Germania.
La sua attività progettuale si
colloca quindi, quasi per intero, nel
dopoguerra: partecipa in gruppo ai
concorsi per il Lido di
Venezia (1946), per il
Piano regolatore generale di
Enna (1946), per la
sistemazione della Fiera di
Messina (1947), occupandosi
della ricostruzione con numerosi
progetti di edilizia residenziale
pubblica e privata, restauri
architettonici e piani
urbanistici.
Insegna Disegno (1940-1962),
Urbanistica (1962-1966) e Restauro
dei Monumenti (1967-1986) nelle
facoltà di Messina e di Palermo. Nel
1982, su incarico della
Soprintendenza per i beni culturali e
ambientali di Palermo, svolge, a capo
di un'équipe, studi storico-critici e
analisi filologiche sulla basilica
cattedrale di Cefalù, pubblicati in
otto volumi nel 1988.
La sua produzione architettonica è in
prevalenza concentrata a Messina,
dove opera dal 1946 al 1970, e dove
fonda, nel 1962, lo studio
Sismiconsult (Calandra, Cutrufelli,
D'Amore, De Cola). Collabora tra gli
altri con Luigi
Piccinato, Giuseppe
Samonà, Carlo
Scarpa, Bruno
Zevi, Edoardo Caracciolo. Con
Scarpa realizza
l'allestimento della mostra
su Antonello da Messina e la pittura
del Quattrocento in Sicilia
(1953), il progetto per il
Nuovo museo nazionale di Messina
(1974-1976) e il recupero,
a Palermo, del trecentesco Palazzo
Chiaramonte a sede del rettorato
universitario (1973-1978) restauro
completato nel 1997. Nel 1985 fonda
l'associazione Salvare Palermo e
realizza, sempre a Palermo il
progetto di ripristino delle
sale Montalto all'interno del Palazzo
dei Normanni (1987-1999).
Bibliografia
Breve itinerario di architettura
moderna a Palermo, in «Domus»,
n. 388, marzo 1962, pp. 7-16.
Unità residenziale nel borgo
Ulivia a Palermo in
«Casabella-Continuità», n. 265,
luglio 1962, pp. 50-55.
G. Pirrone, Architettura del XX
secolo in Italia.
Palermo, Genova,
1971.
Il Palazzo Chiaramonte "Steri" a
Palermo. Un restauro postumo di
Scarpa, in «Casabella», n. 480,
maggio 1982, p. 115.
AA. VV., Verso
un disegno per Palermo,
Cefalù, 1986.
F. Maggio, Il
rilevo del moderno, Palermo.
Architettura e città
1948-1962, Palermo,
1997.
R. Calandra, Il Palazzo
Chiaramonte detto Steri. Il recupero
e la sua destinazione a Rettorato
dell'Università di Palermo, in
«Recuperare» n. 37, settembre-ottobre
1998, pp. 560-571.
A. Sciascia, Architettura
Contemporanea a Palermo,
Palermo 1998.
G. Campo, Roberto Calandra
architetto e maestro, in «Per
salvare Palermo», 2006, 14, pp.
8-10.
Lo
Steri di Palermo nel secondo
Novecento. Dagli studi di Giuseppe
Spatrisano al progetto di Roberto
Calandra con la consulenza di Carlo
Scarpa, a cura di A. I.
Lima, Palermo 2006.
M. Iannello e G. Scolaro, Palermo.
Guida all'architettura del
'900, Palermo, 2009, pp.
146-147 e pp. 202-205.
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