Roma, Villino Cooperativa Fiorenza Romana, Federico Gorio e Marcello Vittorini, 1958-1962
Villino in via C.Manassei a Roma, progettato dagli architetti Federico Gorio e Marcello Vittorini per la Cooperativa edilizia Fiorenza Romana, 1958-1962. Planimetria (Accademia nazionale di San Luca, Fondo Federico Gorio)
Autori: Federico Gorio e Marcello Vittorini
L'edificio,
realizzato in una zona di Roma non
ancora edificata ma prevista dal
Piano regolatore si distingue per il
suo carattere di eccezione rispetto
alle modalità prevalenti dello
sviluppo urbano circostante. A
rendere inconfondibile la sua
fisionomia, concorre soprattutto
l'originalità del linguaggio
architettonico adottato nella
definizione dell'impaginato dei
prospetti, nella coerenza compositiva
dei materiali utilizzati, nelle
scelte tecnologiche, nella cura dei
particolari architettonici, nelle
interpretazioni dell’ambiente e dello
spazio urbano in divenire.
La conformazione dell'edificio rimane
segnata da un carattere
essenzialmente murario con l'immagine
architettonica che si risolve sulla
facciata e sulla configurazione della
parete e con l'accentuazione degli
aspetti linguistici nella
composizione che riprendono quelli
dell'intervento Ina-casa, realizzato
da Federico Gorio a Bologna in via
Cavedone, ma qui le bucature
costituiscono sistemi verticali
ancora più nettamente definiti,
alquanto aggettanti, quasi dei
bow-window; coppie di
sottili lesene, simili a piegature
del paramento laterizio, incastonano
i pannelli-infissi, sviluppati da
pavimento a soffitto, accentuandone
la verticalità.
Nel nuovo Prg di Roma l'edificio è
compreso nella disciplina di Città
Storica e nelle carte prescrittive di
Sistemi e Regole in rapp. 1:10.000 –
foglio 17 ed è classificato come
"Tessuto di espansione novecentesca a
lottizzazione edilizia puntiforme
(T7)", in quanto partecipa alla
configurazione di un tessuto
d'impianto moderno con opere
architettoniche, riconosciuto e
riconoscibile nel sistema
insediativo. A seguito degli studi,
coordinati dal professor Pier Ostilio
Rossi, relativi al prosieguo della
ricerca sul moderno, di supporto alla
Carta per la qualità
(Convenzione tra il Comune di Roma e
l'Università degli Studi di Roma
Tre), l'edificio in oggetto (cod.
9544) è stato individuato tra gli
"Edifici e complessi edilizi moderni"
come "Opera di rilevante interesse
architettonico urbano". Difatti
appartiene al patrimonio edilizio
Ina-casa e costituisce un tassello
della storia della costruzione della
seconda metà del Novecento.
Archivio del progetto
Fondo "Federico
Gorio"/Archivio del Moderno e del
Contemporaneo - Accademia
Nazionale di San Luca, Roma, dove
sono conservati gli elaborati grafici
di progetto: dagli schizzi iniziali
ai disegni esecutivi e le fotografie
del cantiere nelle varie fasi di
realizzazione.
Bibliografia
R. M. Cagliostro, A. Libro e
C. Domenichini, Federico
Gorio. Esperienze, Ricerche,
Progetti, Roma, De Luca,
2002
F. Gorio, Tipo edilizio o opera
d'arte, in «Rassegna di
Architettura ed Urbanistica»,
89-90
S. Rotondi, Federico Gorio: dalle
architetture del borgo alle
architetture della città,
1949-1961, in «Rassegna di
Architettura ed Urbanistica»,
118/119, alle pp. 79-90
F.(iorenza) Gorio, Una palazzina
d'affezione, in «L'Architetto
italiano», 2006, 11, dicembre
2005-gennaio 2006