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Urbino, Collegi universitari in Colle dei Cappuccini, Giancarlo De Carlo, 1960-1987

 
 Disegno della sezione A-A1 della scala interna dell\'edificio 6 e dell\'edificio 2 del collegio del Colle, nell\'ambito del complesso dei collegi universitari di Urbino.

Disegno della sezione A-A1 della scala interna dell'edificio 6 e dell'edificio 2 del collegio del Colle, nell'ambito del complesso dei collegi universitari di Urbino.

 
 

Autore: Giancarlo De Carlo 
Collaboratori: Francesco Borella, Astolfo Sartori, Lucio Seraghiti, Giancarlo Montagna, Kathy Mueller, Antonio Vecchi, Yasuo Watanabe, Carla Zamboni
Strutturista: Vittorio Korach

Posti su una collina coronata dall'antico convento dei Cappuccini a circa un chilometro dal centro storico di Urbino, i quattro collegi articolati in forma di città-campus per universitari vengono realizzati da De Carlo tra il 1962 e il 1983. Considerato il suo progetto manifesto, è certamente uno degli esempi più rilevanti per l'architettura italiana degli anni Settanta, molto apprezzato anche a livello internazionale.
La realizzazione del primo collegio, detto "il Colle", su commissione di Carlo Bo, rettore dell'Università di Urbino, risale agli anni 1962-1966; la forma disegnata è quella di un corpo centrale sul belvedere (con portineria, sale di soggiorno/ricreative, ristorante, cucina, biblioteca, sala conferenze) e una serie di case studio indipendenti, inserite sulle terrazze digradanti del colle, collegate da rampe, scale e da percorsi paralleli alle curve di livello. In simultaneità poi si avviano i cantieri dei nuclei detti "Tridente" (1973-1980), "Aquilone-Serpentine" (1973-1981) e "Vela" (1973-1983), che apportano complessivamente 1.150 alloggi. Nel progetto d'insieme, De Carlo, appronta una struttura policentrica, sviluppando il tema della forma a grappolo, secondo precisi parametri suggeriti dal contesto territoriale e morfologico di Urbino. Al primo posto colloca il rapporto interattivo tra tessuto edificato e tessuto naturale codificato nel concetto di naturalità del costruito, dove ricerca la massima compenetrazione tra la forma dei volumi e la forma del suolo (pendenze del terreno, giardini sulle coperture, pluralità di fonti di luce naturale dall'alto), senza però standardizzazioni, anzi procedendo con grande varietà di schemi, forme e tipologie. Al secondo sta il principio dell'unità del materiale, con l'uso predominante del mattone, accostato al calcestruzzo a vista per le sole strutture e parti a sbalzo.
Privilegia, infine, gli spazi sociali e creativi, i luoghi pubblici e i punti d'incontro aperti agli universitari ma anche a tutta la cittadinanza.

 

Archivio del progetto
Fondo Giancarlo De Carlo(1950-2003), Archivio Progetti, Università Iuav di Venezia: contiene 695 disegni, 11 fascicoli di documentazione con corrispondenza, relazioni tecniche, testi e fotocopie, 3 relazioni, 1 traduzione in inglese.
Fondo Giorgio Casali(1947-1995), Archivio Progetti, Università Iuav di Venezia: contiene documentazione fotografica, tra cui 384 negativi e 56 diapositive dei complessi realizzati, dei particolari di interni ed esterni e dei modelli.

Bibliografia
Giancarlo De Carlo. Inventario analitico dell'archivio-Archivio Progetti, a cura di F. Samassa, Padova, Il Poligrafo, 2004.
Giancarlo De Carlo. Le ragioni dell'architettura, a cura di M. Guccione e A. Vittorini, Milano, Electa, [2005].
Giancarlo De Carlo: immagini e frammenti, con contributi di M. De Michelis e S. Boeri, a cura di A. Mioni e E. C. Occhialini, Milano, Electa, 1995.