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Milano, Torre Littoria al parco Sempione, Cesare Chiodi, 1933

 
 Progetto Torre Littoria al Parco Sempione a Milano, nodi di collegamento tra i tubi, 1933.

Progetto Torre Littoria al Parco Sempione a Milano, nodi di collegamento tra i tubi, 1933.

 
 

Autori: Cesare Chiodi, Gio Ponti ed Ettore Ferrari

La torre venne realizzata nel contesto della V Triennale, che proprio allora si trasferì dal parco della Villa Reale di Monza al parco Sempione di Milano e fu segnata dall'introduzione dell'architettura nella manifestazione espositiva. Come altre torri costruite in precedenti occasioni a Milano (Esposizione industriale italiana, 1881; Esposizioni riunite, 1894; Esposizione internazionale, 1906), la torre, dotata di un faro e di un belvedere-ristorante raggiungibile con ascensore, era destinata ai visitatori per la visione dall'alto dell'esposizione.
A dispetto dei limiti di altezza imposti da Mussolini, perché non superasse la guglia della Madonnina del Duomo, il carattere innovativo e qualificante della torre sta nella snellezza, il rapporto tra l'altezza e la dimensione della base della costruzione che incide sulla risposta alle sollecitazioni del vento. L'innovazione, rispetto alle conoscenze del tempo relative alle azioni del vento, sta nel progetto strutturale e in particolare nella definizione delle forze eoliche di progetto.
Altri caratteri peculiari dell'opera sono il materiale utilizzato per la struttura metallica, tubi Dalmine di acciaio ad alta resistenza con specifiche caratteristiche tecniche, e i dettagli costruttivi dei nodi tra i tubi, che contribuiscono a formare la struttura reticolare e sono quasi esclusivamente realizzati con saldature elettriche.
Anche l'organizzazione del cantiere e l'impiego della manodopera, che permisero di costruire la torre in sei mesi, connotano la realizzazione dell'opera.
Gli elementi di debolezza del progetto (i dettagli costruttivi delle scale, della gabbia ascensore, delle travi di copertura e i livelli di accelerazione della struttura che rendono problematico l'uso della torre) sono emersi nell'indagine, condotta nel 1985 dall'ingegnere Giulio Ballio su incarico del Comune di Milano (committente dell'opera) e dell'ingegnere Giovanni Solari, che hanno portato al recupero della torre, permettendone il riuso.
 

 
Archivio del progetto
Fondo Cesare Chiodi (1884-1994), Archivi storici, Politecnico di Milano, Torre Littoria al parco Sempione di Milano, 1933
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documentazione grafica relativa al cantiere e all'opera realizzata (oltre a documentazione illustrativa, in ritagli di stampa e cartoline) di supporto allo studio del progetto. In particolare: 1 disegno, 20 stampe fotografiche b/n, 8 ritagli di stampa e cartoline, 8 fascicoli di giornali e periodici.
 

Il fondo conserva anche due pubblicazioni di Chiodi sull'opera, in particolare si segnala: Cesare Chiodi, La Torre Littoria di Milano, Milano, Vallardi, 1933 (già pubblicato in «Politecnico», 1933, 8). L'estratto contiene una dettagliata relazione illustrativa del progetto, comprensiva di calcoli e riproduzione di disegni tecnici, e della realizzazione dell'opera, con l'indicazione di tutte le responsabilità (dal progetto all'esecuzione, montaggio, saldatura, fornitura materiali, macchine e attrezzature per la costruzione, ecc.).

Bibliografia
G. Ballio, La torre del Parco Sempione a Milano, in Ingegneri, architetti, costruttori. Insieme… per sempre, Milano, Polipress, 2012, pp. 61-74.