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Questa sezione mette in evidenza il ruolo centrale che riveste la documentazione progettuale, costituita da disegni, foto, plastici, documenti (relazioni, corrispondenza con i committenti, ecc.) per la ricostruzione dell'attività dei progettisti. Tale sezione è correlata alla sezione protagonisti - all'interno della quale ogni scheda biografica è corredata dell'elenco cronologico dei principali progetti - e alla galleria multimediale, che raccoglie le immagini presenti in tutto il portale. continua

 

Allestimenti e interni (11 progetti)

  • Villa Olmo, Como, Allestimento dello spazio abitativo per la mostra <I>Colori e forme della casa d'oggi</i>, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, 1957

    Villa Olmo, Como, Allestimento dello spazio abitativo per la mostra Colori e forme della casa d'oggi, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, 1957

    Autori: Achille Castiglioni, Pier Giacomo Castiglioni. Ricostruito al centro Fly di Milano nel 1966, al centro Kappa a Noviglio (Milano) nel 1977 e per la mostra itinerante partita da Barcellona nel 1995, il soggiorno progettato da Achille e Pier Giacomo Castiglioni è un manifesto di intenti per la progettazione degli interni domestici italiani. Alle pareti si trovano una decorazione murale di Giuseppe Aymone e un dipinto del padre dei progettisti, Giannino Castiglioni. L'involucro spaziale è concepito scenograficamente per accompagnare e incuriosire il visitatore. Tra il serio e il faceto, un lavandino fornisce direttamente l'acqua per innaffiare le piante. Si tratta di una presenza importante quanto l'energia elettrica che alimenta la lampada Luminator e il televisore a saliscendi, pensato per poter scorrere verso l'alto e cedere spazio alla conversazione.
  • Milano, corso Europa, Birreria-ristorante Splügen Bräu Achille e Pier Giacomo Castiglioni, 1960

    Milano, corso Europa, Birreria-ristorante Splügen Bräu Achille e Pier Giacomo Castiglioni, 1960

    Autori: Achille Castiglioni, Pier Giacomo Castiglioni (con la grafica di Max Huber). Incaricati da Aldo Bassetti-Bra (Birrerie, ristoranti e affini), i fratelli Castiglioni realizzano la birreria-ristorante Splügen Bräu al piano terra di uno dei palazzi per uffici progettati da Luigi Caccia Dominioni in corso Europa. Smantellata negli anni Ottanta del Novecento, la birreria nasce come un "ambiente molto milanese", una vetrina per i Milanesi secondo le parole di Achille. A metà tra la reminiscenza del vagone ristorante di un treno e della memoria del liberty come rifiuto di una modernità irrigidita e intransigente, l'interno della birreria sfoggiava impianti di condizionamento e di illuminazione a vista. Era ancora una volta uno spazio dimostrativo della capacità italiana di istituire un dialogo tra passato e presente.
  • Milano, Mostra Lucio Fontana a Palazzo Reale, Luciano Baldessari e Zita Mosca, 1972

    Milano, Mostra Lucio Fontana a Palazzo Reale, Luciano Baldessari e Zita Mosca, 1972

    Autore: Luciano Baldessari. Progetto e direzione lavori: Zita Mosca. In occasione della mostra vengono ricreati quattro degli "ambienti spaziali" più importanti di Fontana: l'ambiente nero allestito alla Galleria del naviglio di Milano nel 1949, il cirro luminoso della Triennale del 1951, l'ambiente creato per la sala dedicata alle fonti d'energia all'Esposizione Italia ‘61 di Torino e quello allestito per la mostra di Foligno del 1967. Il primo e l'ultimo ambiente vengono ricreati fedelmente, mentre per l'opera della Triennale e quella di Torino l'ambiente è ricostruito intepretativamente. Baldessari e Mosca procedono a un impegnativo lavoro di ripristino dei locali, riportati attraverso un lavoro sottrattivo a caratteristiche di luminosità e di funzionalità.
  • Milano, <i>Showroom</i> Cassina in via Durini 16, Vico Magistretti, 1979

    Milano, Showroom Cassina in via Durini 16, Vico Magistretti, 1979

    Autore: Vico Magistretti. Lo showroom Cassina è frutto della ristrutturazione di un precedente negozio della stessa azienda, che Magistretti ha svuotato fino a portarne in luce la struttura per evidenziare lo sviluppo in verticale dello spazio, coperto da una cupola leggermente ribassata, prima nascosta dietro un controsoffitto. Una volta riscoperta, questa diviene il fulcro dell'intera composizione architettonica ed è sottolineata da una fascia di seta stesa lungo il suo diametro, quasi fosse una catenaria. L'area centrale è preceduta da un atrio sviluppato in profondità, che distribuisce gli accessi a un doppio soppalco a semicerchio, staccato dalle pareti laterali e retto da una selva di pilastrini, in grado di farlo sembrare leggero come la stoffa al piede della cupola.