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Archivio di Stato di Piacenza

Soggetto Conservatore
  • Denominazione

    Archivio di Stato di Piacenza
     
  • Tipologia

    - archivio di Stato
     
  • Descrizione

    L'AS Piacenza , istituito con d. m. 16 ott. 1954, non ha potuto accogliere subito, principalmente a causa dell'inadeguatezza della sede, tutto il materiale documentario di sua pertinenza [Si trovano tuttora presso gli uffici di produzione diversi archivi mentre altre carte sono concentrate presso l'archivio notarile distrettuale. Questo archivio e quello storico comunale hanno costituito i due depositi archivistici della provincia prima della creazione dell'AS Piacenza] D'altra parte non pochi archivi antichi erano già andati irrimediabilmente distrutti [Tra questi gli archivi dell'amministrazione francese, prodotti durante il periodo dell'annessione degli Stati parmensi alla repubblica ed all'impero di Francia, sotto la denominazione di dipartimento del Taro (1802-1814), salvo una piccola parte di documentazione di magistrature giusdicenti. La stessa sorte è toccata agli archivi dell'amministrazione periferica borbonica dopo la restaurazione (1814-1860), eccezion fatta per una parte degli archivi giudiziari e finanziari, che per altro si trovano ancora presso gli uffici similari che li hanno ereditati, salvo qualche piccolo spezzone di fondo già acquisito (l'originaria consistenza di detti fondi è ricavabile da Notizie 1876. p. 139). Miglior sorte non godettero gli archivi degli uffici periferici dello Stato unitario, come quello della prefettura, che andò completamente distrutto durante il secondo conflitto mondiale, mentre quelli giudiziari e finanziari, conservati in pessime condizioni, rimangono in gran parte ancora da acquisire] Di recente si sono però acquisiti fondi dell'archivio storico comunale; è quindi ora a disposizione degli studiosi documentazione che, anche se frammentaria, può darci notizie del comune medievale (1130-1336) e moderno, della signoria e del ducato visconteo (1336-1450), del ducato sforzesco (1450-1512) e della dominazione pontificia (1512-1545). La documentazione relativa venne a sedimentarsi presso l'archivio storico comunale, sia per la confusione di fatto verificatasi tra le competenze degli organismi del potere statale, nei periodi suddetti, con quelle degli uffici del comune, sia perché, in ogni caso, anche quando nel distretto operarono uffici e magistrature periferiche statali - e ci si riferisce in modo particolare al dominio visconteo, sforzesco e pontificio - essi si servirono abitualmente dei notai e della cancelleria del comune. Gli archivi degli organi statali centrali e periferici del ducato di Piacenza (1545-1802) (congiunto a quello di Parma sotto l'unione dinastica personale dei Farnese, 1545-1731, e poi dei Borboni, 1731-1802, ma distinto nelle strutture amministrative e giudiziarie senza subordinazione ad organismi unitari, almeno fino alle riforme di Filippo II di Borbone, che creò un'amministrazione centrale dei ducati) si trovano o presso questo Archivio - pervenuti anch'essi tramite l'archivio storico comunale, come nel caso degli archivi giudiziari - o presso l'AS Parma, come ad esempio nel caso degli archivi finanziari, concentrati presso le nuove magistrature centrali al momento della soppressione di quelle piacentine [Sui depositi archivistici piacentini cfr. BONAINI, pp. 189-204; P. CASTIGNOLI, Gli archivi piacentini... cit. in bibl. sulla periodizzazione della storia di Piacenza, in relazione alla classificazione della documentazione superstite, cfr. Piacenza, a cura di P. CASTIGNOLI, cit. in bibliografia] Indipendentemente dai fondi conservati nell'AS Parma, aiquali è fatto in questa voce esplicito rinvio, le ricerche su Piacenza e il territorio piacentino non possono quindi prescindere da un esame dei fondi parmensi. L'Archivio di Piacenza è ricco di fondi descritti nella parte III: dal notarile al diplomatico degli ospizi civili, agli archivi di famiglie. I diplomatici dei monasteri e delle fondazioni religiose soppresse sono stati concentrati quasi tutti presso l'AS Parma, meno una parte dell'archivio del monastero di S. Savino che si conserva nel già citato diplomatico degli ospizi civili e nel fondo Mandelli. L'Archivio di Stato conserva anche parte della documentazione superstite degli uffici periferici del distretto di Bobbio, dal 1923 annesso alla provincia di Piacenza , ma appartenuto allo Stato di Milano fino al 1748 e con la pace di Aquisgrana dello stesso anno passato al regno sardo. Durante il periodo napoleonico fu sede di sottoprefettura, facente capo al dipartimento di Marengo (1801-1804) e successivamente a quello di Genova (1804-1814). Con la restaurazione tornò al regno sardo come provincia della divisione di Genova. In epoca unitaria fu annesso alla provincia di Pavia e fu sede di sottoprefettura e di tribunale fino alla soppressione di queste circoscrizioni amministrative e giudiziarie (1923). La documentazione proveniente da Bobbio ha dunque necessariamente una periodizzazione diversa da quella di Piacenza . La gran mole del materiale di recente acquisito [Per un'idea sul materiale che doveva essere acquisito vedi P. CASTIGNOLI, Sistemazione dell'Archivio di Stato... cit. in bibliografia] - più di quindicimila pezzi - è in gran parte ancora disordinata e non condizionata in nuovi contenitori. Gli antichi mezzi di corredo, non più idonei alla ricerca, devono essere ancora sostituiti da altri che riflettano fedelmente la situazione odierna della documentazione. Per la redazione di questa voce si è usata come traccia il vecchio Repertorio del Nasalli Rocca, citato in bibliografia, repertorio peraltro insufficiente e incompleto, dato che non comprende i fondi dal 1806 in poi. Inoltre si sono venute determinando rispetto ad esso importanti variazioni: sia, ovviamente, nella classificazione adottata per uniformarsi allo schema generale della Guida, sia per effetto di alcuni riordinamenti di fondi, nel frattempo completati, che hanno consentito di modificare le denominazioni e le consistenze. Sono stati effettuati anche alcuni accorpamenti di materiale documentario artificiosamente distinto, ma unito da una stessa provenienza, sia all'interno dei fondi provenienti dall'archivio comunale, sia tra fondi o serie conservati nei due depositi dell'Archivio di Stato e dell'archivio comunale [Presso la biblioteca comunale di Piacenza sono conservate tuttora carte - principalmente statuti - che interessano il comune antico]
     
  • Sede principale:

    Si
     
  • Indirizzo:

    Palazzo Farnese - piazza Cittadella 29 - 29121, Piacenza
     
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    0523338521, 0523384916, as-pc@beniculturali.it as-pc.salastudio@beniculturali.it
     
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