CALDERINI, Guglielmo
Perugia, 1837 - Roma, 1916
Guglielmo Calderini fu una delle
personalità di maggior rilievo nel
campo
dell'architettura
italiana del secolo XIX.
Nacque a Perugia nel 1837. Nella
città natale compì i primi studi; poi
frequentò l'università, prima a
Torino e dopo a Roma, dove ottenne il
diploma di Ingegnere
architetto.
Ricoprì numerosi incarichi negli
uffici del genio civile, nella
Soprintendenza ai monumenti del Lazio
e nella direzione dei lavori alla
Basilica ostiense in Roma.
Fu docente di
Architettura presso
l'Accademia di belle arti "Pietro
Vannucci" di Perugia dal 1868 al
1882, poi negli atenei di Pisa e di
Roma e presso la Scuola di
applicazione per ingegneri in
Roma.
Partecipò con successo a molteplici
concorsi pubblici,
tra i quali si ricordano quello di
secondo grado per la facciata di
Santa Maria del Fiore a Firenze
(1864), per il Collegio di Nocera
Umbra e per la facciata del Duomo di
Savona (1879), per il Palazzo delle
Belle arti a Torino (1880), per il
Palazzo comunale di Messina (1910) e
molti altri che rimasero solo sulla
carta.
A Perugia realizzò Palazzo
Bianchi (1888-1904),
Palazzo Cesaroni, i
bagni pubblici e la Chiesa di San
Costanzo con portico per il mercato;
altri progetti vennero portati a
termine a Città di Castello (bagni
pubblici) e a Foligno (caserma
d'artiglieria).
La notorietà di Calderini resta
legata a due opere in particolare: la
progettazione e realizzazione del
quadriportico eretto davanti
alla Basilica di San Paolo fuori le
mura a Roma e, soprattutto,
sempre a Roma, il Palazzo di
Giustizia. La costruzione di
quest'ultimo fu voluta nel 1882
dall'allora ministro della giustizia
Giuseppe Zanardelli; l'inizio dei
lavori risale al 1887-1888 e il
completamento dell'opera, che
richiese quasi trent'anni, si ebbe
soltanto nel 1910.
Morì a Roma nel 1916.
Bibliografia
V. Angeletti e F. Ciacci,
L'archivio
dell'Accademia di belle arti “Pietro
Vannucci” di Perugia.
Inventario, Perugia, Soprintendenza
archivistica per
l'Umbria, 2009.