SAVIOLI, Leonardo
Firenze, 1917 - Firenze, 1982
Nasce
a Firenze il 30 marzo 1917.
L'ambiente familiare, connotato dalla
madre modista e dal padre,
disegnatore meccanico alle ferrovie,
esercita una profonda influenza sulla
creatività e sulle scelte di vita del
giovane Leonardo. Superato l'esame di
maturità classica, si iscrive alla
facoltà di Architettura di Firenze e
si laurea, nel febbraio 1941,
discutendo con Giovanni Michelucci.
Subito dopo la laurea consegue
l'abilitazione alla professione di
architetto, ma l'effettivo esercizio
della professione non rientra, al
momento, nei suoi interessi,
sentendosi attratto dall'attività
scientifica, didattica e speculativa.
Negli anni drammatici della Seconda
guerra mondiale produce i disegni e
le riflessioni de La
Città ideale, nei quali
prendono forma le idee che Savioli va
elaborando su una città disegnata e
descritta con toni altamente poetici,
secondo un'idea progettuale che vede
l'uomo protagonista e spettatore
dello spazio in cui vive. Nell'ambito
dell'Istituto di Urbanistica (dove
era stato assistente volontario già
nell'anno accademico 1940-1941),
lavora come assistente dei direttori
che si succedono in oltre un decennio
(Petrucci, Michelucci,
Degl'Innocenti), fin quando non gli
viene conferito l'incarico per
l'insegnamento dell'Arte dei
giardini, di cui diverrà titolare dal
1964 al 1966. Negli anni successivi
assume altri importanti incarichi,
fra i quali la direzione
dell'Istituto di Architettura degli
interni e di Arredamento col relativo
corso e i corsi di Disegno e Rilievo.
Da tempo aveva già intrapreso
l'attività professionale. Infatti,
dopo la guerra visita Parigi insieme
a Leonardo Ricci e, tornato a
Firenze, inizia la professione
lavorando con lo stesso Ricci e
Giuseppe Gori fino al 1949. Da
quest'anno in poi lavorerà, quasi
sempre, in collaborazione con Danilo
Santi.
Negli anni della
Ricostruzione
progetta ponti e piani regolatori,
fra i quali il P.R.G. di Firenze
(1949-1951). Al 1948-1949 risale
anche il progetto per il Mercato
ortofrutticolo di Pescia
(Savioli-Ricci-Gori-Brizzi), che gli
frutterà il primo premio della II
Biennale del Museo d'arte Moderna di
San Paolo del Brasile del 1953.
Il 2 settembre 1950 sposa Flora
Wiechmann, realizzando, come scrive
nell'autobiografia, «la cosa più
bella» della sua vita.
Tra le
opere realizzate, alcune delle quali
in collaborazione con altri
progettisti, si ricordano il Piano
urbanistico per il villaggio San
Francesco (1951-1958) e Villa Bayon
(1965-1966) a San Gaggio, il Piano
urbanistico per Sorgane (1957-1962),
l'edificio per appartamenti di via
Piagentina (1964-1967), il ponte
Giovanni da Verrazzano (1967-1970),
tutti a Firenze; inoltre, il cimitero
di Montecatini Alto (1967-1975) e il
nuovo Mercato dei Fiori a Pescia
(1970-1981). Importanti e innovativi
gli allestimenti di mostre, come la
Mostra su Le Corbusier a Palazzo
Strozzi (1963) e Firenze ai tempi
di Dante nella Certosa di
Firenze (1965). Oltre che alla citata
Biennale di San Paolo del Brasile,
partecipa alle seguenti
manifestazioni: XI Triennale di
Milano (1957), prima Triennale
itinerante di Architettura (1965),
mostra La casa abitata
(1965), mostra Young Italian
Architecture (1973).
All'attività professionale e
didattica, affianca quella
grafico-pittorica. È presente con sue
opere a importanti mostre e rassegne:
la Quadriennale di Roma (1965-1966),
la Biennale internazionale della
Grafica di Firenze (1972), la
Biennale di Venezia (1978), la mostra
Il disegno in Italia oggi
(Reggio Emilia, 1979), la mostra
della Grafica di Firenze (1979). Fra
le sue mostre personali si ricordano
quella di grafica presso la Galleria
XXII marzo di Venezia (1962),
presentata da Giuseppe Marchiori, la
mostra di sue opere grafiche e di
gioielli della moglie Flora alla
"Strozzina" di Firenze, presentata da
Umbro Apollonio, le due antologiche
nel Palazzo dei Diamanti a Ferrara
(1975) e nella Sala di Sant'Ignazio
ad Arezzo (1976). L'ultima mostra a
lui dedicata, mentre era ancora
vivente, Leonardo Savioli grafico
e architetto, si tiene a Faenza
tra maggio e giugno del 1982, ma
viene successivamente riproposta a
Roma, a Palazzo Taverna, su invito di
Bruno Zevi. Muore a Firenze l'11
maggio 1982.
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