ZANUSO, Marco
Milano, 14 maggio 1916 - Milano, 11 luglio 2001
Marco
Zanuso nasce il 14 maggio 1916 a
Milano, dove si laurea in
Architettura nel 1939.
Durante gli studi universitari viene
segnalato al concorso per la
sistemazione di piazza del Duomo a
Milano (1938, con Gianni Albricci,
Alberto Magnaghi, Mario Terzaghi,
Pier Italo Trolli) e si aggiudica il
primo premio al concorso per i
Littoriali dell'architettura con il
progetto di un rifugio alpino in Val
Malenco (1938, con Gianni Albricci).
Il suo lungo itinerario
professionale, che ha inizio soltanto
al termine del conflitto, lo vede
spaziare senza preclusioni di scala
dal disegno del prodotto industriale
all'architettura e alla progettazione
territoriale. Diverrà presto, come
ricorda Guido Canella, "il più
problematico tra gli architetti
italiani e il più tipico
rappresentante di quella generazione
'di mezzo' venuta alla ribalta
nell'immediato dopoguerra".
Sin dagli esordi è uno dei
personaggi-chiave del dibattito
architettonico e della ricostruzione
della Milano nel periodo postbellico:
è caporedattore di "Domus"
(1946-1947) e redattore di
"Casabella-Continuità" (1953-1956),
entrambe guidate da Ernesto N.
Rogers; è membro del MSA (Movimento
di studi per l'architettura) dal 1945
al 1960, dell'INU (Istituto nazionale
di urbanistica) dal 1947 al 1949, dei
CIAM (Congrès internationaux
d'architecture moderne) dal 1956 al
1958, oltre a far parte del Consiglio
comunale di Milano tra il 1956 e il
1960. Nell'immediato dopoguerra
stringe un fruttuoso sodalizio con la
Arflex che porterà alla produzione di
numerose sedute, tra cui merita di
essere ricordata, per l'innovativo
impiego di materiali come la
gommapiuma e il nastrocord, la
poltrona Lady (1951).
A partire dai primi anni Cinquanta ha
inizio una lunga attività nel settore
del disegno per l'industria che lo
vede progettare, spesso con Richard
Sapper, che collabora stabilmente con
lo studio Zanuso dal 1956 al 1971,
una serie di pezzi fortunati e
pluripremiati: dalle macchine per
cucire Necchi e Borletti ai numerosi
oggetti disegnati per la Brionvega o
al telefono Grillo (Siemens, 1966),
dalla sedia Lambda (Gavina, 1964)
alla seggiolina per bimbi K4999
(Kartell, 1964) o al divano Lombrico
(C&B, 1967). Con alcuni di questi
oggetti Zanuso guadagna il premio
Compasso d'oro negli anni 1956, 1962,
1964, 1967, 1979.
Curatore della prima mostra sul
design italiano, tenutasi a Londra
nel 1955 presso l'Istituto italiano
di cultura, e tra gli ordinatori
della Mostra internazionale
dell'industrial design alla IX
Triennale (1957), è fondatore
dell'ADI (Associazione per il disegno
industriale), di cui assume la
presidenza tra il 1966 e il 1969. Gli
anni Sessanta inaugurano uno dei
periodi più prolifici della sua lunga
carriera di architetto, durante i
quali si cimenta in una varietà di
temi che vanno dagli uffici e alle
fabbriche, dalla residenza
all'edilizia scolastica, dai teatri
all'architettura funeraria. Con le
commessa per la fabbrica Cedis a
Palermo (1954), seguita dagli
incarichi per le officine Necchi a
Pavia (1961) e per gli stabilimenti
Olivetti a Buenos Aires (1961) e a
San Paolo del Brasile (1961), Zanuso
avvia una ricerca sul tema delle
fabbriche, e in particolare su
argomenti come struttura, modularità
e prefabbricazione, soggetti a
successivi momenti di revisione, se
non di sintesi costruttiva, nello
stabilimento Brionvega a Casella
d'Asolo (1967), nelle fabbriche
Olivetti di Scarmagno, Crema e
Marcianise (1972, con Eduardo
Vittoria) e nel complesso IBM a Santa
Palomba (1984).
A partire dai primi anni Sessanta
Zanuso intraprende la carriera
universitaria presso il Politecnico
di Milano: dopo essere stato per
diversi anni libero docente di
Progettazione artistica per
l'industria, nel 1965 ottiene
l'incarico di Scenografia e tra il
1969 e il 1972 quello di Tecnologia
dell'architettura, ricoprendo in
quegli stessi anni anche la carica di
direttore dell'Istituto di
Tecnologia; dal 1979 l'attività
didattica si concentra esclusivamente
sull'insegnamento dell'industrial
design, prima come docente del corso
di Trattazione morfologica dei
materiali e poi con quello di Disegno
industriale, sino alla collocazione
fuori ruolo a partire dal 1986. Nel
1984, su designazione dell'Accademia
di San Luca, gli viene conferito il
Premio per l'Architettura del
Presidente della Repubblica.
Nel 1985 riceve il Compasso d'Oro
alla carriera e nel 1999 la laurea
honoris causa in Disegno industriale
al Politecnico di Milano. Molti dei
suoi oggetti sono ospitati nelle
principali collezioni di design del
mondo.
Marco Zanuso muore l'11 luglio
2001.
Bibliografia
G.
Dorfles, Marco Zanuso
designer, Roma, Editalia,
1971.
F. Burkhardt, Marco
Zanuso: Design, Milano,
Motta editore, 1990.
Marco
Zanuso architetto, a cura di M.
De Giorgi, Milano, Skira,
1999.