D'ARONCO, Raimondo
Gemona del Friuli (UD), 1857 - Sanremo (IM), 1932
Figlio
di un impresario, dopo
l'apprendistato a Graz si laurea in
Disegno architettonico all'Accademia
di Venezia, nel 1880.
Le sue prime opere denunciano
l'influenza degli stili storicisti e
del neo-medievalismo di Viollet
le Duc; aggiudicatosi nel 1884
la medaglia d'argento al concorso per
il monumento a Vittorio Emanuele II a
Roma, nel 1893 si trasferisce in
Turchia dove viene nominato
architetto di Stato e dove cura il
restauro di numerosi edifici storici,
fra cui la basilica di Santa Sofia a
Costantinopoli e il Gran Bazar.
Attratto dalla maestria costruttiva e
dalla tradizione architettonica
orientale e ottomana, ne aggiorna il
linguaggio sulle novità introdotte in
architettura dallo Jugendstil, sotto
l'influenza della Scuola viennese di
Otto Wagner, J. M. Olbrich e J.
Hoffmann. Vince il concorso per i
padiglioni della prima Esposizione
internazionale di arte decorativa
moderna, tenutasi a Torino nel 1902,
che lo qualificano quale vessillifero
dello stile liberty in Italia.
Nei primi anni del Novecento realizza
altri importanti progetti in Turchia,
fra cui la biblioteca di Memduh Pacha
e la piccola moschea di Galata.
L'opera principale e più impegnativa
realizzata in patria da D'Aronco è il
nuovo municipio di Udine, ultimato
nel 1930 e frutto di una complessa
progettazione iniziata fin dal
1888.
D'Aronco architetto, catalogo della mostra a cura di E. Quargnal e M. Pozzetto, Milano, Electa, 1982.
D. Barillari, Raimondo D'Aronco, Roma-Bari, Laterza, 1995.
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