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MINISSI, Franco

 
 Franco Minissi

Franco Minissi

 
 

Viterbo, 1919 - Bracciano (Roma), 1996

Consegue la laurea in Architettura presso l'università degli studi di Roma nel 1941.
Durante il governo Parri viene chiamato da Carlo Ludovico Ragghianti a far parte del sottosegretariato alle Belle arti.
Nel 1950 inizia la sua attività all'Istituto centrale del restauro e lavora a stretto contatto con Cesare Brandi, che gli affida delicati incarichi, tra i quali quello per la protezione delle Fortificazioni greche a Capo Soprano, e quello per la copertura dei grandi pavimenti musivi della Villa Romana del Casale a Piazza Armerina. Primo intervento innovativo cui ricorrerà molto spesso nella sua attività di sistemazione di parchi archeologici su tutto il territorio nazionale.
Successivamente ha lavorato in molti luoghi della Sicilia, chiamato da soprintendenti e direttori di musei. Tra le sue realizzazioni più note l'allestimento del Museo archeologico di Gela e del Museo archeologico nazionale di Agrigento il cui spazio ricopre una superficie espositiva di 4000 mq.
Particolarmente abile nel fondere l'antico con il moderno Minissi fa uso di materiali d'avanguardia creando soluzioni ardite modernissime. Per questo suo modo d'operare è stato chiamato per progettare il Museo delle barche faraoniche presso la piramide di Cheope in Egitto, in Messico per realizzare lavori di restauro e di protezione del Tempio Maya e a Roma per l'allestimento del Museo di Villa Giulia. Sempre in Sicilia, ha riordinato ed allestito il Museo "Pepoli" a Trapani trovando una soluzione armoniosa nonostante l'eterogeneità dei materiali e le particolari esigenze dell'edificio un convento del XVIII secolo. Ad Eraclea di Minoa, in provincia di Agrigento, ha usato una tecnica speciale per la protezione del Teatro greco. Egli ha adottato il perspex, materiale modernissimo per l'epoca, per costruire un manto di copertura riproducente le forme originarie del teatro, stessa soluzione ha adottato per la realizzazione della copertura della Chiesa di S. Nicolò Reale a Mazara del Vallo, ricreando gli archi e le volte andati distrutti. Ha realizzato numerosissimi progetti per l'impianto di illuminazione, tra i quali spiccano quelli nelle località dei Templi di Agrigento, del Quartiere ellenistico-romano e della Grande Moschea di Sousse. Per il restauro della Chiesa barocca del Ss. Salvatore in Palermo e il suo adattamento ad auditorium gli è stato conferito dall'Istituto italiano per l'architettura il premio nazionale IN/ARCH 1964 per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico nazionale e il premio regionale  IN/ARCH  1969 per la realizzazione delle sistemazioni museografiche in Sicilia.
Nel Museo delle ceramiche di Caltagirone, Minissi ha adottato una soluzione originale per le vetrine, dando loro una forma circolare e creando così delle vere e proprie camere entro le quali il visitatore può entrare per accostarsi al materiale esposto. La soluzione delle vetrine curve è adottata anche nel Museo numismatico della Zecca, nella sede del Ministero del tesoro. L'attenzione dedicata sia alla costituzione di nuovi musei e sia alla ristrutturazione di istituti già esistenti è costante durante tutto l'arco della sua attività, non a caso Minissi ha progettato uno dei più grandi musei archeologici, il "Paolo Orsi" di Siracusa, inaugurato nel 1988. Il museo si sviluppa con una struttura a margherita su una superficie di 9 mila mq e un seminterrato di 3 mila mq che ospita depositi e laboratori oltre a un auditorium attrezzato per attività culturali e proiezioni. Qui lo spazio è concepito in modo assolutamente innovativo: l'architetto ha eliminato le sale, rendendo il percorso continuo e l'allestimento flessibile, cioè tale da poter essere trasformato in qualsiasi momento per nuove future esigenze espositive.
All'attività professionale si affianca fin dall'inizio l'attività di docenza.
Nel 1945 è assistente volontario nella facoltà di Architettura di Roma. Dal 1964 insegna Museografia nella Scuola di perfezionamento in Storia dell'arte medievale e moderna della facoltà di Lettere e Filosofia dell'università di Roma. Dal 1970 insegna Architettura dei musei all'università internazionale dell'arte di Firenze. Dal 1974 insegna restauro dei monumenti alla Facoltà di Architettura di Roma e dal 1980 è titolare della cattedra di allestimento e museografia.
Esperto dell'Unesco per la museografia e il restauro, è stato membro del Consiglio scientifico del Centro studi per la museologia e la comunicazione visiva dell'università internazionale dell'Arte di Firenze, del Consiglio direttivo dellAssociazione nazionale dei musei italiani e del Comitato di redazione della rivista «Musei e Gallerie d'Italia», del Consiglio direttivo dell'Icomos- Comitato italiano consiglio internazionale per i monumenti e siti.
Autore di numerosi saggi e articoli, di alcune voci dell'Enciclopedia italiana e per il Dizionario enciclopedico di architettura e urbanistica. 
 

 

Bibliografia
R. Catini, Franco Minissi, ad vocem, in Dizionario biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, vol. 74, 2010.
B. A. Vivio, Franco Minissi. Musei e restauri: la trasparenza come valore, Roma, Gangemi, 2010.
D. Bernini, Colloqui con Franco Minissi sul museo, introduzione di C. Strinati, Roma, De Luca, 1998.
 

 
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