Autori: Julio Lafuente e Gaetano Rebecchini

Il tema di questo edificio è la realizzazione di un nuovo impianto che va ad allacciarsi ad una costruzione preesistente del 1600 che ospitava la residenza papale di campagna. Nel 1959, la struttura fu acquistata dall'Associazione dei cavalieri italiani del Sovrano militare ordine di Malta - Acismom che commissionò a Lafuente il progetto per trasformare l'edificio in un ospedale. L'opera viene guidata dal rispetto per questa preesistenza così restaurata e valorizzata, che non viene inglobata dal nuovo ma, anzi, ne condiziona aspetti essenziali, come il colore, la conformazione volumetrica o i tagli delle bucature.
Nel risultato finale i tre corpi risultano legati con armonia, nella struttura nuova più lunga le stanze delle degenze, nel blocco più compatto, all'angolo tra i due corpi lunghi, la zona operatoria e, nella vecchia costruzione le stanze per il personale ospedaliero, amministrazione, cappella, ecc.
I tre blocchi sono collegati in un punto di snodo, tramite rampe che raccordano i diversi livelli.
L'intervento sull'edificio preesistente è stato molto rispettoso, c'è solo la pensilina che indica l'ingresso a stabilire un elemento "nuovo",  al di sopra di questa è ben leggibile la traccia di una volta in pietra; la posizione degli infissi, a volte a filo interno, a volte esterno, permette di capire lo spessore dei muri. L'intonaco trattato come rasatura permette di intravedere la muratura sottostante, il nuovo tetto, con un unica falda in tegole romane,  si stacca in altezza tramite un'asola, una feritoia orizzontale.

Archivio del progetto
Studio Lafuente, Roma: contiene  2 tavole, 17 disegni, 20 fotografie, 4 negativi (1960-1964).

Bibliografia
Julio Lafuente. Opere 1952-1992, a cura di Muratore G. e Tosi Pamphili C., Officina, Roma, 1992.