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Terni, Chiesa dell'Immacolata concezione, 1953

 
 Chiesa dell\'Immacolata concezione di Terni.

Chiesa dell'Immacolata concezione di Terni.

 
 

Autore: Giuseppe Nicolosi

L'edificio, realizzato nel 1953, sorge nella zona industriale della città di Terni e fa parte dell’ampia produzione di edifici per il culto cristiano realizzati da Giuseppe Nicolosi.
Il progetto, conforme alla poetica dell’autore, non concede nulla alla spettacolarizzazione del fatto architettonico e, insieme al coevo intervento per la chiesa parrocchiale di San Sabino presso Spoleto, segna il punto d’arrivo ad una piena maturità stilistica da parte dell’a rchitetto.
Delle varie realizzazioni religiose di Nicolosi questa spicca proprio per la sua capacità di interpretare in chiave moderna la tradizione basilicale cristiana. L’impianto longitudinale a tre navate, polarizzato verso il fondale absidato, è scandito da due file di pilastri che dividono la navata principale da quelle laterali. I pilastri in cemento armato sono dotati di mensola e capaci di sorreggere contemporaneamente sia la copertura della navata principale che quella delle navate laterali. Questo consente a Nicolosi di svincolare le pareti perimetrali dalla loro funzione statica e di introdurre in modo organico la bucatura orizzontale continua tipica della modernità.
Occorre sottolineare che tale soluzione presuppone una riflessione profonda sulla necessità di un atteggiamento sintetico nell’a pproccio al progetto.
Il pilastro, infatti, assorbendo i carichi della mensola, consente la separazione del muro perimetrale dalla copertura delle navate laterali. Questa soluzione conferisce all’opera una dimensione espressiva capace, da un lato, di rivelare la natura stessa della costruzione e dall’altro, di stabilire un legame di carattere organico tra navata principale e navate laterali collegandole a livello statico e funzionale. L’intero progetto è estremamente coerente con tale approccio; le bucature ad asola del claristorio sono ricavate ai lati del montante e collegate a livello formale e posizionale con il resto dell’organismo, mentre, nel prospetto, l’avanzare dei pilastri rispetto al filo della muratura stabilisce una gerarchia degli elementi architettonici che risponde a ragioni espressive e statiche al tempo stesso. Anche lo studio della tessitura muraria in ricorsi di mattoni coniuga istanze di natura tecnica ad istanze di natura espressiva.
In conclusione, l’opera si pone come emblematica rappresentazione del pensiero teorico e critico di Nicolosi, concretizzazione fisica di un’idea di architettura che non può verificarsi se non a partire da un atto sintetico delle varie istanze, che coniugando Kernform e Kunstform, sia capace sublimare il fatto tecnico in fatto artistico.
 

 

Archivio del progetto
Archivio
"Giuseppe Nicolosi", sezione Fotografica, Roma: contiene foto del quartiere alla data della sua realizzazione e riproduzioni fotografiche dei disegni e di alcuni edifici

Bibliografia
Abitazioni provvisorie e abitazioni definitive nelle borgate periferiche
in Giuseppe Nicolosi Scritti 1931-1976, a cura di Luca Arcangeli, Latina, Casa dell’a rchitettura di Latina edizioni, 2013, p. 603
Giuseppe Nicolosi: figura opere e contesto i
n <<Rassegna di architettura e Urbanistica>>, XIX (1983), 55