Torino, Casa Priotti, Carlo Musso e Giovanni Antonio Porcheddu, 1900-1909
L'edificio è indicativo del progressivo impiego delle strutture in calcestruzzo armato nell'edilizia civile agli inizi del Novecento.
Progettista: Carlo
Ceppi
Collaboratori: ing.
Giacomo Salvadori,
ing. Ferdinando
Cocito, ing.
Giovanni Battista
Benazzo, ing.
Prospero Peyron;
ing. Emilio Giay
Calcolo e realizzazione
strutture in sistema Hennebique:
Studio tecnico e impresa ing.
G.
A. Porcheddu
Realizzazione edilizia:
Impresa Abate e Bellia
Apparato decorativo:
Ditta Fratelli Musso
e Papotti
Due aspetti sostanziali rendono
particolarmente interessante
l'edificio d'abitazione Casa Priotti
di Torino:
a) Si tratta di un importante esempio
di edilizia residenziale torinese del
primo Novecento, progettata da Carlo
Ceppi, ricordata per il risultato
stilistico in cui il
linguaggio architettonico
neobarocco si fonde con
elementi
liberty.
b) L'edificio è indicativo del
progressivo impiego delle
strutture in calcestruzzo
armato nell'edilizia civile
agli inizi del Novecento, prima come
semplici solai, poi come strutture
complete a telaio. Il palazzo, che
impiega un'ossatura progettata e
calcolata dallo Studio Tecnico ing.
G. A. Porcheddu, agente generale
Hennebique per l'alta
Italia, viene realizzato in fasi
successive a distanza di alcuni anni.
Esso presenta nel primo lotto su via
Rattazzi, del 1900 (Concessione 4
ottobre 1900), solai in
cemento armato poggianti su murature
continue portanti in
laterizio. Nel secondo lotto lungo
corso Vittorio Emanuele II angolo via
Rattazzi, progettato nel 1905-06, la
struttura è a telaio
completamente in cemento
armato con pilastri, travi,
nervature e solai. Anche il
successivo corpo, con risvolto su via
Carlo Alberto, è a telaio in cemento
armato (permesso edilizio 21 aprile
1908). La composizione delle facciate
e l'organizzazione distributiva in
pianta non denunciano comunque la
modifica d'impostazione
statico-strutturale, così come altre
realizzazioni coeve. In effetti
l'introduzione del nuovo tipo di
strutture nell'edilizia residenziale
nei primi anni della sua applicazione
non viene a modificare l'impostazione
distributiva tradizionale della casa
d'abitazione, salvo rari casi.
Rilevanti gli apparati decorativi in
litocemento per la realizzazione dei
quali è operoso in cantiere lo
scultore Carlo Musso. Da segnalare
sono i bowindow con parti
decorative inferiori a forma di ampie
conchiglie. Si tratta di strutture
complesse sorrette ad ogni piano da
travi a sbalzo collaboranti con i
solai di piano e che richiedono
completa integrazione tra
parti decorative e
strutture. Dalle
documentazioni d'archivio emerge la
collaborazione sviluppata tra la
ditta Musso e Papotti (plasticatori)
e l'impresa Porcheddu, responsabile
della struttura
Hennebique.
Archivio del
progetto
Archivio "Soc. G. A.
Porcheddu", DISEG, Politecnico di
Torino:
Dossier Torino 1900-1911 (Casa
Priotti): prat. 585; prat. 708;
prat.2030; prat. 2664. Contengono
corrispondenze, calcolazioni e
progetti delle strutture in
calcestruzzo armato dei lotti del
complesso edilizio. La fototeca
contiene una immagine del complesso
su corso Vittorio Emanuele II.
Archivio "Musso-Clemente",
DIST, Politecnico di Torino:
MC. 99, MC.100, MC.257, MC.343, MC.
344, MC.346, MC.361, MC.362.
Fondo Ceppi,
Galleria d'Arte Moderna di
Torino:
Contiene corrispondenze e
progetti.
Bibliografia
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