Chiamato a Zurigo da Savina Rizzi Masieri, Scarpa realizza il completo rinnovo di un villino costruito nel 1913 in stile nazional-romantico. I limiti imposti dal regolamento edilizio per i fronti verso Aurorastraße portano Scarpa a concentrarsi in modo più libero nella riconfigurazione della facciata sud, verso il giardino, dove l'articolazione dei volumi permette di ricavare terrazze e balconi ai vari piani e un fronte ampiamente vetrato al livello del piano terra. Il prospetto principale sulla strada è contraddistinto dal volume dell'ascensore, quasi una sorta di totem, in calcestruzzo e intarsio di tessere musive, materiali che ritornano per il basamento dell'intera casa. Gli spazi della zona giorno sono scanditi dalla continuità delle viste di diversi livelli. L'oculo che fora la parete tra soggiorno e sala da pranzo, il bagno padronale a pianta ellittica, le lampade tronco-coniche incassate nel soffitto di stucco lucido, il grande tavolo da cui deriverà il tavolo Doge sono solo alcuni degli elementi che hanno portato grande attenzione a quest'opera, l'unica realizzata da Scarpa al di fuori d'Italia. La ricchezza dei materiali permette la restituzione sia dello studio delle fasi generali del progetto che quello preciso e ripetuto delle finiture e dei particolari. Molti disegni ed alcune delle copie rielaborate riportano stampigliata la data della redazione, un'accortezza di Senn che facilita lo studio dell'opera.