La stesura di un primo Piano regolatore generale per la città di Genova porta la data 1959. Astengo è chiamato, assieme ai colleghi architetti Robert Auzelle, Ezio Cerutti, Mario Coppa ed Eugenio Fuselli, a far parte della Commissione per la revisione del Prg di Genova, resasi necessaria e inderogabile in considerazione dello sviluppo del traffico, dell'estendersi delle attività industriali e commerciali, nonché in relazione ai problemi connessi con la naturale espansione del porto, dell'aeroporto e nel quadro più vasto dell'evoluzione di tutta la città. Nel 1965 viene presentato all'amministrazione comunale il nuovo Piano, comprendente l'aggiornamento e la revisione di quello del 1959, soprattutto in relazione ai temi della viabilità, al reperimento di zone industriali e residenziali. L'impostazione concettuale del progetto si basa sulla formulazione contemporanea di quattro possibili ipotesi di sviluppo urbanistico, sulla loro traduzione in schemi spaziali d'insieme e sulla possibilità di metterli a confronto. Ciascuna proposta delinea scenari e soluzioni alternative di sviluppo economico e urbanistico, sulla base di ragionevoli calcoli dell'incremento demografico della popolazione, nell'arco temporale di un ventennio. La scelta del confronto ragionato è dettata dalla singolare situazione del tessuto urbano genovese, caratterizzato dall'esiguità degli spazi residui disponibili e sopportabilmente urbanizzabili e limitato ulteriormente dall'accidentata orografia del territorio e dall'uso irrazionale del suolo. Mai come in questo caso Astengo sente la necessità di procedere con cautela e razionale controllo nella progettualità dello spazio urbanizzabile. Il metodo scientifico adottato per Genova mette in campo non solo l'analisi critica del confronto ragionato, ma sperimenta anche i più recenti sistemi di calcolo economico dell'utilità globale applicati a una delle maggiori realtà urbanistiche italiane.