Canton Vesco, Ivrea (TO), Asilo d'infanzia Olivetti, Mario Ridolfi, 1954-1964
Autore: Mario
Ridolfi
Collaboratore: Wolfgang
Frankl
Il
progetto inizia sotto la guida di
Adriano Olivetti, con il supporto di
Luciana Nissim, medico, pediatra e
psicanalista, al tempo responsabile
del settore organizzazione della
Direzione servizi sociali della
Olivetti, e dell'ingegnere Roberto
Guiducci, direttore dell'Ufficio
programmazione edilizia e
coordinamento costruzioni (Upecc)
della società. Dopo gli studi
iniziali condotti nel 1955, un lungo
periodo di stasi, sino al 1960,
quando, poco prima della morte di
Adriano (27 febbraio 1960),
riprendono i contatti che non si
interromperanno più sino al
completamento degli edifici.
Nella conca racchiusa tra le case di
Ugo Sissa, Italo Lauro, Marcello
Nizzoli e Annibale Fiocchi,
Ridolfi e
Frankl progettano un
sistema interamente basato sulla vita
quotidiana dei suoi piccoli fruitori;
e su una spiccata indifferenza al
contesto eporediese e alla cultura
architettonica dominante, perseguita
dai progettisti prima come una
provocazione, poi esibita come una
conquista, nel segno di un
riconoscimento della supremazia
dell'artigianalità contro la
serialità, della fantasia,
dell'eccesso, dell'individualità che
è degli organismi viventi, contro il
rigore e l'omologazione della
industrializzazione. Diverse le
ipotesi elaborate, molte condizionate
dal contemporaneo progetto per la
Scuola di
Poggibonsi,
sino alla soluzione finale formata da
un edificio ad L disposto verso il
margine settentrionale dell'area,
quasi a cingere lo spazio centrale
destinato ai giochi all'aperto,
caratterizzato da pareti in diorite,
concluse da un leggero coronamento in
laterizio, porticati coperti e tetti
praticabili con "lanterne murarie" a
coprire dei pozzi di luce, ed esili
"lanterne in metallo" a proteggere
dei cupolini in vetro posti in
corrispondenza delle sottostanti zone
dedicate al riposo diurno dei
bambini. Lungo il margine stradale è
invece disposto il blocco dei
servizi: in disuso dal 2000 per
mancanza di iscrizioni, in alcuni
locali di questa struttura è ora
ospitato l'Archivio nazionale del
cinema d'impresa.
L'asilo
nido rientra nel progetto
industriale per lo sviluppo della
città di Ivrea,
fondata nel 1908 da Camillo Olivetti.
Ivrea è il 54° sito Unesco italiano;
la decisione di Iscrivere la città
nella
Lista del Patrimonio Mondiale
dell'Unesco è stata annunciata
durante il 42° Comitato
del Patrimonio Mondiale (Manama in
Bahrein dal 24 giugno al 4 luglio
2018).
Archivio del progetto
Fondo
Ridolfi-Frankl-Malagricci,
Archivio del Moderno e del
Contemporaneo, Accademia Nazionale di
San Luca, Roma: 139
elaborati grafici e schizzi (china su
carta lucida e su carta, copie
eliografiche); 108 fotografie e
stampe a contatto (disegni, modello
prima soluzione, area di progetto,
cantiere, esterni), 8 lastre
fotografiche in vetro (disegni), 5
negativi fotografici (area di
progetto); documentazione varia
(lettera d'incarico, corrispondenza,
relazioni tecniche, appunti).
Archivio storico Olivetti,
Ivrea: 1 modello (prima
soluzione, 1955), scala 1:200;
fotografie, diapositive, lastre
fotografiche, negativi, stampe a
contatto (disegni, cantiere, interni,
esterni) non classificati.
Bibliografia
F. Tentori, Opere
recenti di Mario Ridolfi, in
«Casabella-continuità», marzo 1961,
249, pp. 4-23.
B. Zevi, Mario Ridolfi a Ivrea.
Un palcoscenico verde per
l'infanzia, in «L'Espresso», 21
agosto 1966; poi in B. Zevi,
Cronache di architettura,
vol. VI, Bari 1970, pp.
270-273.
F.
Bellini, Mario
Ridolfi,
Roma-Bari, Laterza,
1993.
F. Cellini e C. D'Amato, Mario
Ridolfi all'Accademia di San Luca.
Edizione critica del corpus dei
disegni di architettura e dei
documenti dello Studio Ridolfi, e
Fondo Ridolfi-Frankl- Malagricci
(1924-1984) dell'Archivio
dell'Accademia Nazionale di San
Luca, Roma, Graffiti,
2003.
Architetture
per l'infanzia. Asili nido e scuole
materne in Italia 1930-1960,
a cura di L. Quattrocchi, Torino,
Umberto Allemandi, 2009.