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Sciacca (AG), zona di Cammordino, Teatro popolare a doppia sala per 1.210 spettatori, Alberto e Giuseppe Samonà, 1973-1980

 
 Disegno del primo progetto esecutivo con la sezione longitudinale in asse alle due sale A-A in scala 1:50 eseguito da Alberto e Giuseppe Samona\' con la collaborazione di Mariella Di Falco, tav. SZ1/21, Sciacca (AG)

Disegno del primo progetto esecutivo con la sezione longitudinale in asse alle due sale A-A in scala 1:50 eseguito da Alberto e Giuseppe Samona' con la collaborazione di Mariella Di Falco, tav. SZ1/21, Sciacca (AG)

 
 

Autori: Alberto Samonà e Giuseppe Samonà
Collaboratore: Mariella Di Falco

I primi studi per il teatro di Sciacca risalgono al 1973 quando insieme al Piano particolareggiato di Cammordino, Giuseppe e Alberto Samonà presentarono anche undici tavole e una relazione tecnica per il progetto di massima finalizzato alla realizzazione del nuovo teatro. L'inizio ufficiale dei lavori, coordinati dalla Regione Sicilia e affidati all'impresa Paralisti di Catania, risale al 1979. A soli tre anni dall'inizio, il cantiere si arrestò e, nonostante una ripresa nel 1988, il teatro è tuttora incompiuto. Parallelepipedo, cono e piramide, solidi puri, sapientemente contrapposti, danno vita all'impianto formale del progetto. Il palcoscenico con i servizi per gli artisti e lo spettacolo si sviluppa nel parallelepipedo del corpo centrale al quale si uniscono il tronco di cono inclinato e la semipiramide, destinati rispettivamente alle sale da 980 e 230 spettatori. Il corpo del teatro è circondato dagli elementi funzionali (scale, pensiline, uscite) che, nell'idea dei progettisti, "agganciano" il teatro al tessuto urbano del territorio e ne arricchiscono la pura geometria.
Interamente realizzate in calcestruzzo a vista, le superfici del teatro sarebbero state decorate in alcuni punti. Alberto Samonà con Giuseppe Bentivegna, artigiano di Sciacca, realizza le decorazioni in ferro raffiguranti l'occhio, l'orecchio e il bucranio collocate sui due lati corti del parallelepipedo rettangolare e sulla semipiramide.
A completamento della decorazione, al lato dell'ingresso della sala maggiore è prevista una stele denominata "unità delle arti" di marmo bianco lucido sulla quale è inciso il disegno delle "due mani che stringono" di Ben Shahn e dall'altro la pianta del teatro con la data di realizzazione.
 

 

Archivio del progetto
Archivio Progetti Iuav, fondo Giuseppe e Alberto Samonà: contiene 99 tavole, 100 disegni, 25 schizzi, 32 diapositive a colori del cantiere, 8 relazioni e 2 tabelle (relazione generale, relazioni tecniche sul dimensionamento della struttura e la qualità acustica della sala, stima generale e analitica del progetto di massima, computo metrico estimativo).
Archivio Progetti Iuav, fondo Francesco e Bastiana Dal Co: contiene uno schizzo di studio del portale del teatro.

Bibliografia
Giuseppe e Alberto Samonà 1923-1993: inventario analitico dei fondi documentari conservati presso l'Archivio Progetti, a cura di G. Cortese, T. Corvino e I. Kim, Padova, Il Poligrafo, 2002.
Dieci maestri dell'architettura italiana: lezioni di progettazione, a cura di M. Montuori, Milano, Electa, 1994.
A. Samonà, Alberto Samonà: dieci anni di professione, Roma, Officina, 1992.