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Questa sezione mette in evidenza il ruolo centrale che riveste la documentazione progettuale, costituita da disegni, foto, plastici, documenti (relazioni, corrispondenza con i committenti, ecc.) per la ricostruzione dell'attività dei progettisti. Tale sezione è correlata alla sezione protagonisti - all'interno della quale ogni scheda biografica è corredata dell'elenco cronologico dei principali progetti - e alla galleria multimediale, che raccoglie le immagini presenti in tutto il portale. continua

 

Edifici per la salute (5 progetti)

  • Milano, Istituto di patologia medica dell'Università di Milano, padiglione

    Milano, Istituto di patologia medica dell'Università di Milano, padiglione "Bruno Granelli", Enrico Agostino Griffini, 1931-1933

    Autore: Enrico Agostino Griffini. Inaugurato il 27 settembre 1933, il padiglione "Granelli" dell'Istituto di patologia medica dell'Università di Milano, apparve subito innovativo per le scelte compositive dell'architetto Enrico Griffini. Rispetto alla tradizionale edilizia ospedaliera l'edificio a forma di T permette una netta separazione tra le funzioni della clinica e quelle della didattica, dipendenti rispettivamente dall'Ospedale maggiore di Milano e dall'Università. Anche la scelta di materiali edilizi costosi rispondeva a una rinnovata concezione dell'ospedale, non più misero luogo di ricovero dei degenti, ma una casa comoda e accogliente.
  • Ortona (CH), Progetto per la costruzione della colonia mista permanente Casa del sole, Paride Pozzi, 1948-1956

    Ortona (CH), Progetto per la costruzione della colonia mista permanente Casa del sole, Paride Pozzi, 1948-1956

    Autore: Paride Pozzi. Progetto per la costruzione della colonia mista permanente Casa del sole, Ente comunale assistenza - Ortona. Impresa edile: Angelo Orofino, Ortona. La Casa del sole, esempio di edificio collettivo in cui tornano i termini tipologici delle scuole: il portico, il corridoio centrale sul quale sono ordinate le grandi sale (cucina, refettorio, palestra, dormitori) e le piccole (ambulatori, servizi, ecc.). L'edificio assomma spazi collettivi e privati, ordinati nei rapporti interni alla tipologia.
  • Roma, Complesso ospedaliero San Giovanni Battista - ACISMOM nella zona Magliana, Julio Lafuente, 1962

    Roma, Complesso ospedaliero San Giovanni Battista - ACISMOM nella zona Magliana, Julio Lafuente, 1962

    Autori: Julio Lafuente e Gaetano Rebecchini Il tema di questo edificio è la realizzazione di un nuovo impianto che va ad allacciarsi ad una costruzione preesistente del 1600 che ospitava la residenza papale di campagna. Nel 1959, la struttura fu acquistata dall'Associazione dei cavalieri italiani del Sovrano militare ordine di Malta - Acismom che commissionò a Lafuente il progetto per trasformare l'edificio in un ospedale.
  • Potenza, Nuova sede Ospedale provinciale San Carlo, Sergio Lenci, 1967-1999

    Potenza, Nuova sede Ospedale provinciale San Carlo, Sergio Lenci, 1967-1999

    Autori: Sergio Lenci, Alfredo Lambertucci, Vittore Martelli, Edoardo Micheletti, Anna Maria Pivetti La lunga storia di questo progetto ha inizio nel 1967, con l'aggiudicazione del concorso indetto dall'Amministrazione opedaliera di Potenza, cui Sergio Lenci partecipa come capogruppo con Alfredo Lambertucci, Vittore Martelli, Edoardo Micheletti e Anna Maria Pivetti. Le vicende successive lo coinvolgeranno lungo l'intera attività professionale. Il progetto per la nuova sede dell'Ospedale provinciale San Carlo di Potenza (1967-1999) è per Lenci la sintesi tra le soluzioni architettoniche e le esigenze urbanistiche e paesaggistiche dell'intervento stesso.
  • Bari, Centro polifunzionale amministrativo-didattico della Facoltà di Medicina del Policlinico di Bari, Arturo Cucciolla, 1988

    Bari, Centro polifunzionale amministrativo-didattico della Facoltà di Medicina del Policlinico di Bari, Arturo Cucciolla, 1988

    Autore: Arturo Cucciolla. Il Centro polifunzionale amministrativo-didattico della Facoltà di Medicina è realizzato nel cuore del Policlinico di Bari, grande struttura ospedaliera a padiglioni degli anni '30 del 1900. Il progetto ha affrontato complessi problemi di rapporto spaziale e morfologico con l'esistente operando alcune scelte prioritarie: progettare un organismo architettonico simmetrico e geometricamente "statico" per riprendere il senso morfologico del contesto; usare materiali analoghi al preesistente quali tufo facciavista, pietra da taglio; "studiare" parte del piede dell'edificio per mantenere la fruizione pedonale dell'area.