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Azienda territoriale per l'edilizia residenziale - ATER del Comune di Roma

 

Pietro Sforza, Ampliamento sede centrale, lungotevere Tor di Nona, Roma 1952-1954.

 
 
IACP - ISTITUTO AUTONOMO CASE POPOLARI

Il dopoguerra
Alla fine della guerra la questione delle abitazioni a Roma presenta una drammaticità senza precedenti, anche per le caotiche ondate di immigrazione da parte dei profughi dalle campagne. La prima fase è affrontata con criteri di assoluta emergenza, mobilitando tutti i soggetti attuatori disponibili (dal Genio Civile all'Incis) per costruire al più presto ricoveri provvisori.
Lo IACP, a causa della sua immagine fortemente compromessa col passato regime fascista, è tenuto in disparte e lasciato da solo alle prese con i problemi di manutenzione del suo patrimonio. Il grosso dell'intervento pubblico nella ricostruzione è affidato ad altri: ai privati e ai due piani settennali dell'INA-Casa, di cui alla legge del 28 febbraio 1949, n. 43, il così detto “Piano Fanfani” dal nome dell'onorevole Amintore Fanfani, allora Ministro del lavoro e previdenza sociale, e che si concluse nel 1963.
Il primo rilancio di qualche rilievo dell'Istituto arriva nel 1952 con uno stanziamento di 600 milioni di lire, indirizzato alla realizzazione di alloggi nelle solite tipologie ultraeconomiche e rapidissime. Nascono così i quartieri di San Basilio, Trullo, Primavalle e Torre Gaia

1960-1980

È il periodo della legge n. 167 del 1962. Si progettano quartieri di edilizia residenziale dotati di tutti i servizi e delle attrezzature collettive. Però, di fatto si costruiscono solo le case, mentre i servizi arriveranno molti anni dopo. Il primo intervento su grande scala dello IACP in questo periodo è quello di Spinaceto.
La svolta nella politica della casa e nella storia dell'Istituto arriva nel 1971 con la legge n. 865. Gli Istituti, riorganizzati e ristrutturati in Enti provinciali, assumono il ruolo di unico Ente preposto all'edilizia pubblica cui vengono devoluti sia il patrimonio che il personale di tutti gli altri Enti nazionali e locali, operanti nel settore fin a quel momento, e dei quali si dispone lo scioglimento. Riprende con intensità l'attività costruttiva dell'Istituto, con la realizzazione di case migliori e dotate di alcuni servizi.
Tra i quartieri coinvolti dall’edificazione di questo periodo vi sono: Vigne NuoveLaurentino 38 e Corviale tra il 1972-1974, Tor Sapienza, Serpentara e Primavalle tra il 1975-1980.

1980-2018

Gli interventi si dispiegano in due diversi ed importanti ambiti: la progettazione di nuovi alloggi ed il recupero e la manutenzione degli alloggi e dei fabbricati esistenti. Rispetto a qualche decennio prima, dunque, l'attenzione e le energie sono ormai orientate su due linee guida:edificazione del nuovo e recupero dell'esistente.

 
 

Giorgio Guidi, Quartiere IACP Tiburtino 2, Roma 1927.

 
 
ATER - AZIENDA TERRITORIALE EDILIZIA RESIDENZIALE

La legge regionale n. 30 del 2002 interviene sull'ordinamento degli Enti di edilizia pubblica per la prima volta dopo il trasferimento delle competenze dallo Stato alle Regioni del 1977. Gli Istituti sono trasformati in Enti pubblici economici e in particolare in Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale.
L’Istituto autonomo per le case popolari della Provincia di Roma viene soppresso e da esso nascono l'ATER del Comune di Roma e l'ATER della Provincia.
Tra i nuovi interventi, due sono senz'altro quelli più importanti e significativi realizzati negli ultimi anni: i 440 alloggi di Ponte di Nona, su progetto dell'architetto Paolo Portoghesi (2008) ed i 162 alloggi di Tor Vergata. Relativamente alla manutenzione, gli interventi riguardano soprattutto il rifacimento dei prospetti e delle coperture: tra quelli realizzati, possono annoverarsi Primavalle, Valmelaina, Quarticciolo e Garbatella e ultimo, ma non per importanza, il progetto di recupero del IV piano di Corviale