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Azienda territoriale per l'edilizia residenziale - ATER del Comune di Roma

 
 Giorgio Wittinch, Quartiere IACP Flaminio 2, Roma 1925-1926.

Giorgio Wittinch, Quartiere IACP Flaminio 2, Roma 1925-1926.

 
 

Negli anni 2007-2009 la Soprintendenza archivistica del Lazio con i finanziamenti della Direzione generale per gli Archivi ha promosso il progetto di censimento degli archivi dell'ex IACP di Roma al fine di conservare e valorizzare il ricco patrimonio documentario, iconografico e fotografico.

Grazie alla collaborazione tra i due istituti, è possibile ricostruire attraverso una selezione di oltre 140 disegni digitalizzati dei primi '50 anni di vita dello IACP, che rappresentano uno spaccato di estrema rilevanza per la storia dell'edilizia popolare a Roma.

Il percorso si articola in tre partizioni:
     1. cenni storici, dove si ripercorre la storia dell'ICP, poi IACP e infine ATER;
     2. alcuni protagonisti, testimonianza degli architetti;
     3. i disegni, la selezione delle immagini a corredo del percorso.

La rassegna delle immagini di disegni, metadatate e visibili nella pagina "Oggetti digitali", riportano il nome dell'architetto e dei disegnatori, il progetto di riferimento e gli estremi cronologici.

Tra i progettisti troviamo alcuni dei più noti professionisti, tra cui: Innocenzo Costantini, Luigi De Cosa, Giorgio Guidi, Alessandro Limongelli, Camillo Palmerini, Massimo Piacentini, Carlo Polidori, Innocenzo Sabbatini, Pietro Sforza e Giorgio Wittinch.

E' possibile accedere, sempre attraverso il percorso, alla scheda descrittiva del complesso archivistico "ATER del Comune di Roma ex IACP di Roma" presente nel Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche-SIUSA.

 
 
 Plinio Marconi, Quartiere IACP Garbatella 3, Roma 1927.

Plinio Marconi, Quartiere IACP Garbatella 3, Roma 1927.

 
 

ICP - ISTITUTO CASE POPOLARI
La nascita: 1903
Gli Istituti Case Popolari nascono con la promulgazione della legge n. 251 del 31 maggio 1903, la prima in Italia, da un'iniziativa dell'economista ed ex Ministro del tesoro Luigi Luzzatti, per facilitare la costruzione di case economiche e popolari.
Il provvedimento si inserisce nel quadro di una politica sociale mirata a diffondere nuove forme di interventi pubblici a beneficio dei ceti popolari, applicando al rapporto sociale il principio della solidarietà, informandolo ad esigenze di una maggiore giustizia distributiva. 
Nelle sedute del Consiglio Comunale di Roma del 22 maggio (appena qualche giorno prima dell'emanazione della legge Luzzatti) e del 12 giugno 1903, viene stabilita l'istituzione dell'Istituto per le Case Popolari di Roma. Il Sindaco è Prospero Colonna, primo presidente dell’ICP di Roma sarà lo stesso Luzzatti. 
I primi edifici sorgono già nel 1905-1906 a Flaminio e Trionfale; nel 1907 inizia la costruzione di San Saba; nel 1920 si avvia la costruzione di Città Giardino (Monte Sacro) e Garbatella

1925-1930 
Piazza d'Armi, Flaminio e Appio sono tre interventi che, seppur datati nelle loro origini (1910), diventano esempi significativi dell'edilizia economica di quel periodo. Il 10 marzo 1926 vengono emanati provvedimenti sia per mobilizzare il risparmio privato sia per rispondere alla domanda di alloggi in proprietà, che consentono a Comuni, Enti ed Istituti per le Case Popolari di vendere o affittare con patto di futura vendita gli alloggi in patrimonio, nonché di assegnare in proprietà quelli di nuova costruzione. Della fine degli anni '20 sono da ricordare la famosa casa a gradoni a Sant'Ippolito dell'architetto Sabbatini, gli insediamenti di Ponte Lungo di Palmerini, del Casilino III di Bruner, De Renzi e Mosca e, infine, del Portuense di Marconi

1930-1945
L’attività dell'ICP si dispiega ormai contemporaneamente allo sviluppo urbano che Roma sta vivendo e, quindi, al nuovo Piano regolatore generale del 1931, agli sventramenti (1930-1938), al disagio di sfrattati e baraccati. 
Gli abitanti delle zone sventrate del centro storico si ritrovano senza un tetto. Insieme agli abitanti delle baracche, raggiunte dall'espansione delle case signorili, vengono trasferiti in zone periferiche della città, dove si provvede a costruire per loro, in tempi rapidissimi, nuclei abitativi di prima necessità. 
Tra il 1928 e il 1930 vedono la luce le prime tre borgate: Gordiani, Prenestino e San Basilio. Quelle di Pietralata e Santa Maria del Soccorso (già Tiburtino III) sono costruite tra il 1935 e il 1940. Quarticciolo e Primavalle nascono intorno agli anni '40 a ridosso della guerra, così come il Tufello, e l’adiacente borgata di Val Melaina.