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Gio Ponti, Casa al Quartiere Harar Dessié, Milano 1950-55 © Gio Ponti Archives

Gio Ponti, Casa al Quartiere Harar Dessié, Milano 1950-55 © Gio Ponti Archives

 
 

27/11/2019
Roma, GIO PONTI. Amare l'architettura

Mercoledì 27 novembre 2019 presso la sala Scarpa, Museo nazionale delle arti del XXI secolo - MAXXI, via Guido Reni 4a - Roma, si inaugura la mostra GIO PONTI. Amare l'architettura a cura di Maristella Casciato, Fulvio Irace con Margherita Guccione, Salvatore Licitra, Francesca Zanella.

Architetto, designer, art director, scrittore, poeta, critico, artista integrale a 360 gradi, Giò Ponti (1891-1979)  è stato oggetto di una letteratura storico-critica e di una produzione espositiva difficili da eguagliare. Dal disegno di oggetti d’uso quotidiano all’invenzione di soluzioni spaziali per la casa moderna, alla realizzazione di progetti complessi calati nel contesto urbano, come i grattacielo Pirelli a Milano o la Cattedrale di Taranto, la progettualità di Ponti si caratterizza proprio per il passaggio disinvolto di scala in scala.
 
A quarant'anni dalla sua scomparsa, il MAXXI dedica a questa figura d'eccezione  una grande retrospettiva, che ne studia e ne comunica, a partire dal racconto della sua architettura, la poliedrica attività, sintesi unica e originale di tradizione e modernità, storia e progetto, cultura d’élite e vivere quotidiano.
 
In mostra, il cui titolo GIO PONTI. Amare l'architettura echeggia quello del suo libro più noto, Amate l'architettura (1957), sono esposti materiali archivistici, modelli, fotografie, libri, riviste, e oggetti che permettono di scoprire un protagonista eccellente della produzione italiana di architettura, il cui lavoro ha lasciato tracce importanti in diversi continenti.
 
La mostra, è parte di un più ampio accordo di collaborazione tra MAXXI e CSAC Università di Parma, resterà aperta dal 27 novembre 2019 al 13 aprile 2020.

Per sapere di più
CSAC Università di Parma
Maxxi